Cultura
Papa: confrontarsi sulla legge naturale
Si avverte l'urgenza di riflettere sulla legge naturale e ritrovare la verita' comune a tutti gli uomini. Lo ha detto oggi Benedetto XVI pronunciando un discorso molto complesso e articolato sulla l
di Redazione
Si avverte l’urgenza di riflettere sulla legge naturale e ritrovare la verita’ comune a tutti gli uomini. Lo ha detto oggi Benedetto XVI pronunciando un discorso molto complesso e articolato sulla legge morale naturale -entro cui ha posto anche una riflessione sul tema della famiglia – nell’udienza concessa ai partecipanti a un convegno in corso sullo stesso tema presso l’Universita’ lateranense. La legge morale naturale – ha rilevato Benedetto XVI – comprende un principio base (fare il bene ed evitare il male) da cui ne scaturiscono degli altri sui diritti e i doveri di ciascuno. Il papa ne ha offerto un elenco: il rispetto della vita umana, la ricerca della verita’, la liberta’ condivisa con gli altri, l’esigenza di giustizia e l’attesa di solidarieta’. Si tratta – ha detto – di norme inderogabili e cogenti che non dipendono dalla volonta’ del legislatore, ma precedono qualsiasi legge umana e non ammettono deroghe da parte di nessuno. Oggi purtroppo – ha rilevato ancora il pontefice – e’ molto diffuso un psitivismo giuridico che spinge a legislazioni di compromessi tra diversi interessi. Ma solo la legge naturale e’ un valido baluardo contro l’arbitrio del potere. Occorre percio’ aiutare specialmente a far progredire nelle persone la coscienza morale. Senza questo progresso – sostiene Papa Ratzinger – tutti gli altri progressi non sono progressi. Il ragionamento generale applicato in concreto alla famiglia, suggerisce di tenere in conto quanto ha pure detto il Concilio sull’istituto del matrimonio che ha una sua validita’ per ordinamento divino e non dipende dall’arbitrio dell’uomo. Nessuna legge fatta dagli uomini – ha percio’ aggiunto il papa – puo’ sovvertire la norma fatta dal creatore perche’ cio’ sarebbe un indebolire la famiglia. Ha voluto poi ripetere il principio morale secondo cui non tutto cio’ che e’ scientificamente fattibile e’ anche eticamente lecito. L’apporto degli uomini di scienza acquista una importanza primaria per aiutare a capire la profondita’ e la conseguente responsabilita’ della natura affidata all’uomo. In questo ambito ha concluso il papa, e’ fecondo il dialogo tra credenti e non credenti per offrire al legislatore materia di progresso.
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