Cultura
Parroco a processo: ha scritto “Gesù è esistito”
A Viterbo si decide se archiviare o rimandare a giudizio un parroco querelato per aver sostenuto sul bollettino parrocchiale l'effettiva esistenza storica del Cristo
di Redazione
Si apre oggi a Viterbo uno dei più singolari processi mai svolti in Italia.
Don Enrico Righi, 75 anni, da 30 parroco a Bagnoregio, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare in quanto indagato di abuso di credulità popolare e sostituzione di persona, avendo scritto sul bollettino parrocchiale che “è certa l’esistenza storica della figura di Gesù”.
E’ stato iscritto sul registro degli indagati a seguito della querela presentata da Luigi Calcoli, autore del libro “La favola di Cristo”, il quale ritiene di aver dimostrato in “modo indiscutibile” che “i fatti presentati dalle sacre scritture sono in realtà dei falsi” La figura di Gesù sarebbe stata ricostruita sulla persona di “un certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della casta degli Asmonei, sedicente discendente della stirpe di Davide.”
Il Gup Gaetano Mautone dovrà decidere se archiviare il caso o se rinviare a giudizio il sacerdote.
Don Righi e Cascioli, querelato e querelante, sono amici di lunga data, avendo frequentato entrambi lo stesso seminario. Cascioli però colto da profonda irrequietezza e da infiniti dubbi lasciò la tonaca da seminarista, dopo esser stato ribattezzato “Lutero”, per le sue ostinate domande, dal vice rettore del seminario.
Cascioli è convinto che questo processo “non sarà un processo religioso, ma un processo storico”.
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