Welfare

Parte da Milano il progetto UnìSono-Rave 4 All

Al via il 21 aprile la prima esperienza italiana di clubbing inclusivo grazie al progetto UnìSono - Walter Vinci onlus, sostenuto da crowdfunding civico e Comune di Milano. L’idea, pensata da un gruppo di giovani dell'associazione, è quella di realizzare serate ed eventi studiati per consentire la partecipazione di ragazze e ragazzi con sindrome di Down alla pari con i coetanei

di Rossana Cavallari

Prende il via a Milano il progetto "UnìSono-Rave 4 All" nato dall’iniziativa di un gruppo di giovani parte attiva dell’associazione Walter Vinci Onlus, realtà impegnata nel sostegno alle fragilità in particolare attraverso la musica, per la realizzazione di eventi di clubbing inclusivo pensati per consentire la partecipazione di ragazze e ragazzi con sindrome di Down che vivono particolari situazioni di disabilità intellettiva. L’iniziativa prende vita grazie a finanziamenti raccolti a fine 2022 attraverso un crowdfunding civico e grazie al sostegno del Comune di Milano per un totale di 20mila euro.

La prima serata si svolgerà venerdì 21 aprile, a questa ne seguiranno altre tra maggio e giugno. L’obiettivo virtuoso del team dell’associazione Walter Vinci Onlus è quello di riuscire a proporre serate veramente aperte in cui ballare, ascoltare musica e stare in compagnia possa essere un’esperienza davvero possibile per tutti.

L’ispirazione è nata da un format inglese, Under One Roof di Manchester People First, associazione di ragazzi con sindrome di down, sviluppato nel 2017 dalla DJ Alice Woods e ora largamente diffuso in tutta la Gran Bretagna. È nato da qui l’impegno del team di UnìSono che ha voluto riformulare la proposta originaria riadattandola al contesto milanese.
Arianna Gatti assistente sociale e coordinatrice di progetto insieme a Pietro Colombo Vinci producer e sound engineer, Giulio Shusei Colombo Taccani responsabile della comunicazione e Cecilia Balzani social media manager hanno affidato il coordinamento scientifico del progetto a un neurologo e a uno psicologo e hanno coinvolto anche un educatore e un musico terapeuta. Inoltre ,con l’aiuto diretto di chi vive ogni giorno con sindrome di Down, dei familiari e alcune figure professionali di riferimento hanno redatto delle linee guida finalizzate a garantire una strutturazione delle serate di clubbing accessibile, sicura, rispettosa delle soglie di tolleranza di chi vive ogni giorno con disabilità intellettiva prestando, tra le altre cose, particolare attenzione anche agli aspetti di acustica, light design, orari di svolgimento, security e possibilità di accesso a una decompression room.

Un modo unico nel suo genere per vivere un’esperienza semplice che per alcune persone necessita di attenzioni particolari. Un’iniziativa pensata da giovani per i giovani voluta per far sì che il diritto al divertimento possa essere veramente tale. Un’iniziativa concreta che si spera possa diventare modello virtuoso ed esempio positivo e propositivo.

In apertura il team di UnìSono

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