Welfare

Per i bambini, da 60 anni

È l’ospedale pediatrico più famoso d’Italia,da speranza ai genitori di tanti piccoli ammalati. A volerlo fu un ricchissimo imprenditore cui era morta la figlia dodicenne.

di Giacomo Ratti

Tutto nacque da un dolore, un dolore inalleviabile: quello per la morte di una bambina di 12 anni, stroncata da una peritonite che nessun medico aveva saputo diagnosticare. Così, in una tragica giornata del febbraio 1917, il commendatore Gerolamo Gaslini, genovese, padrone di un impero con 4.000 dipendenti, decise che la morte dell?adorata secondogenita Giannina non sarebbe stata inutile. Nacque allora l?idea di creare un ospedale pediatrico d?avanguardia, quanto di meglio ci potesse essere per evitare la morte di un bambino. Di qualunque bambino.
Sarebbero occorsi 14 anni perché il commendatore firmasse l?atto costitutivo dell?Istituto ?Giannina Gaslini?. E altri sette perché il più moderno ospedale pediatrico d?Italia venisse inaugurato nell?area della Villa Lamba-Doria di Sturla, alla periferia orientale di Genova. Un vero gioiello, costato al commendatore 55 milioni delle lire di allora e la cui solidità futura sarà garantita dal clamoroso gesto che il commendatore compì il 28 novembre 1949: fu allora che convogliò tutto il suo enorme patrimonio finanziario e immobiliare nella Fondazione destinata a sostenere l?Istituto, mentre la moglie e la primogenita rinunciavano all?eredità.
Oggi così, a sessant?anni esatti da quel 15 maggio 1938 in cui Mussolini in persona si era scomodato per inaugurarlo, il Gaslini continua a essere un punto di riferimento sia per i ricercatori scientifici sia, soprattutto, per i genitori preoccupati per le condizioni dei loro figli.
È al Gaslini – e per decenni solo al Gaslini – che tante famiglie disperate hanno guardato da tutta la Penisola e anche dall?estero, come meta di tanti viaggi della speranza. Qui per la prima volta sono state affrontate vittoriosamente patologie davanti alle quali in precedenza si alzava bandiera bianca. All?inizio le battaglie furono soprattutto contro le malattie infettive, la poliomielite, la tbc, la difterite. Oggi si sono estese a patologie che 60 anni fa non erano neppure descritte. E grazie al Gaslini si è cominciato a parlare di ?specialità pediatriche?: prima, i bambini erano curati esattamente come gli adulti.
Qui, davanti al mare di Genova, la streptomicina è stata usata per la prima volta in Europa contro la tbc, sul finire degli anni ?40. Ma il Gaslini è stato all?avanguardia in molti altri campi: la diffusione delle vaccinazioni contro le malattie infettive, i primi interventi chirurgici che modificavano cuori oppure ossa malate dalla nascita. Circondati dalle famose ?vigilatrici d?infanzia? con la divisa blu e azzurra, grandi medici e direttori sanitari come Rolando Bulgarelli e Giovanni De Toni, il genetista Gennaro Sansone, gli ortopedici Carlo Pais e Silvano Mastragostino, lo psicologo Amedeo Dalla Volta, il chirurgo Franco Soave, la pediatra Mary Crisalli e infiniti altri hanno lasciato il segno sulla medicina pediatrica di tutta Italia.
E oggi? Il Gaslini – dal ?59 riconosciuto come ?Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico? (Irccs) – è all?avanguardia soprattutto nella terapia delle neoplasie infantili, gli studi sulla genetica umana. Qui si è cominciato a riconoscere e curare le malformazioni del bambino prima ancora della sua venuta al mondo. E così anche la piccola Giannina continua a vivere.

Il Gaslini oggi
18 padiglioni
60 mila metri quadri
29 divisioni e servizi ospealieri
9 istituti universitari convenzionati
15 laboratori di ricerca
600 posti letto
40 mila ricoveri all’anno
47% di ricoverati giunti da fuori regioni
6 giorni la media di degenza

Nuova terapia genica
Ko le cellule tumorali, ok quelle sane

Oggi oltre il 60 per cento dei tumori pediatrici può essere guarito. Molto è stato fatto, dunque, ma molto resta ancora da fare per sconfiggere il cancro. E da questo punto di vista il Gaslini è sempre in prima linea. Per esempio con la linea di ricerca su cui lavora il dottor Luigi Varesio, direttore del suo laboratorio di biologia molecolare: attaccare le cellule tumorali senza intaccare quelle sane, come è stato spiegato nel Congresso internazionale organizzato a Genova per il sessantesimo dell?Istituto.
Il progetto allo studio al Gaslini punta a una nuova terapia genica per la glicogenesi, una malattia metabolica del bambino che produce affaticamento, mancata crescita e la necessità di nutrirsi frequentemente. Uno dei maggiori limiti della chemioterapia è appunto l?impossibilità di colpire solo le cellule malate. «Si deve rinunciare a usare sostanze che potenzialmente sono molto efficaci», ha spiegato il dottor Varesio, «ma in grado di danneggiare anche le cellule sane. L?ideale sarebbe riuscire a usare sostanze molto attive concentrandole solo sul cancro».
Nei laboratori del Gaslini si lavora appunto a questo: cercare una diversa via di introduzione nel paziente del gene terapeutico. In pratica viene ?caricato? un macrofago (uno speciale tipo di globulo bianco) con un gene specifico che gli permette di produrre una sostanza antitumorale: l?interferone gamma, una sostanza ad altissima attività antineoplastica che se somministrata per via generale causa gravi effetti collaterali e difficilmente raggiunge la massa tumorale. La cellula caricata viene poi rimessa nel circolo sanguigno del malato. Spiega Varesio: «Qui avviene il miracolo biologico: il macrofago viene attirato, per le sue caratteristiche, dove c?è la lesione tumorale e inizia a lavorare. Il gene immesso nel macrofago viene trasmesso ad altre cellule con il conseguente aumento di interferone gamma». La sperimentazione è già avviata: i primi protocolli approvati riguardano pazienti con tumori solidi.

Ricerca e terapia
Cure d?avanguardia

Quali le patologie per il cui studio e per la cui terapia il Gaslini è all?avanguardia? Eccole in sintesi.
– Genetica: studi di linkage in famiglie con ricorrenza di patologie ereditarie rare.
– Patologie pediatriche: problematiche nutrizionali in bambini con insufficienze renali; infiammazioni intestinali croniche; malattie autoimmuni; neurofibromatosi; studio del trapianto renale; valutazione delle risposte terapeutiche a nuovi farmaci immunosoppressori.
– Medicina perinatale: terapia intensiva neonatale; diagnosi prenatali.
– Chirugia: correzione precocissima delle malformazioni; nuove tenciche d?intervento in video endoscopia addominale e toracica; microchirurgia; studio della protezione del miocardio neonatale.
– Immuno-emato-oncologia: terapia del neuroblastoma infantile e dei tumori del sistema nervoso centrale; identificazione di nuovi oncogeni; utilizzo di cellule staminali ematopoietiche.
– Infezioni in pediatria: infezione da Hiv; terapia del paziente immunocompromesso non affetto da Hiv; studio dell?epatite C nel paziente oncologico.
– Neuroscienze: studio delle distrofie muscolari; dei difetti di chiusura del tubo neurale; delle possibilità di intervento dei tumori cerebrali; delle encefalopatie; epilettologia; psicopatologia.

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