Maurizio Cucchi, poeta, ha un debole: il debole per Jacopone, il grande poeta di cui Todi proprio in questi giorni ricorda i sette secoli dalla nascita (convegno dal 3 al 7 dicembre)
Cosa l?affascina di Jacopone?
Leggerlo significa ancora e sempre di più andare incontro a un?esperienza umana di formidabile tenuta. Un?esperienza umana che Jacopone ha avuto la forza di tradurre in arte.
Un poeta del ?200 capace ancora di accendere passioni. Come lo spiega?
Credo sia per i suoi accenti, per la sua potenza, che è ruvida soprattutto per mancanza di una tradizione precedente e che gli consente di esprimersi in un volgare giovanissimo e ancora rozzo e fluido.
Non sente lontano il misticismo di Jacopone?
No, perché il grande poeta mistico riesce a comunicare con noi grazie alla sua straordinaria carica umana, che è testimoniata anche dalla sua strenua attenzione alla corporeità che in tanti versi dimostra.
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