Sarà presentata oggi ad Ancona, nell’ambito del Convegno nazionale dei Delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, organizzato dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI, la nuova rilevazione nazionale sui matrimoni misti promossa dalla CEI.
La ricerca è stata curata da Barbara Ghiringhelli del Cadr, il centro ambrosiano di documentazione per le religioni. Negli ultimi 10 anni, dal 1998 al 2008, il numero dei matrimoni civili tra stranieri e italiani si è più che moltiplicato: nel 1998 risultavano essere il 3% del totale delle celebrazioni civili, mentre oggi sono il 10% del totale dei matrimoni. In valori assoluti si è passati dai 975 matrimoni interconfessionali, interreligiosi e misti registrati nel 1999 ai 1.557 del 2008.
La ricerca è stata condotta a livello nazionale (94 le diocesi prese in esame). “A favorire la nascita di matrimoni interreligiosi e interconfessionali – spiega Ghiringhelli – sono l’aumento delle migrazioni internazionali, la stabilizzazione del fenomeno migratorio in Italia e la cresciuta pluralità delle tradizioni di origine presenti in termini culturali e religiosi”. Ad essere fortemente incrementati sono i matrimoni interconfessionali (quelli cioè tra coniugi cristiani di diverse confessioni) mentre rimangono pressoché stabili se non lievemente diminuiti i matrimoni interreligiosi. E’ ovviamente Roma, per grandezza della metropoli, la diocesi al primo posto della classifica per numero di matrimoni interconfessionali.
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