Welfare
«Più collaborazione col privato»
Presentato il Rapporto 2010 sulla non autosuffcienza. E' il 2% del Pil. In arrivo i decreti per il riordino farmacie
di Redazione

Sono 2,6 milioni le persone non autosufficienti in Italia. Vive in famiglia con una condizione di disabilità il 4,8% della popolazione. Sono questi i dati principali dal rapporto sulla non autosufficienza (in allegato) presentato oggi dai ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi e della Salute, Ferruccio Fazio. Un fenomeno destinato ad aumentare.
Oggi gli over 65 anni rappresentano il 20% della popolazione e sono destinati a diventare il 34,5% nel 2051 ingrossando le fila dei non autosufficienti. Della cifra totale calcolata nel rapporto ben 2milioni sono persone anziane. La disabilità, poi, cresce ovviamente con l’età: è pari al 9,7% della fascia di popolazione dai 70-74 anni, si eleva al 17,8% nella fascia dai 75-79 anni, e raggiunge il 44,5% degli 80enni. La percentuale delle persone con disabilità di sesso femminile (6,1%) è il doppio di quella maschile (3,3%). Le malattie cronico degenerative affliggono, con almeno una malattia grave, il 59,4 % degli individui con disabilità.
Inoltre, la disabilità è più diffusa nell’Italia del Sud (5,2%) e nelle isole (5,7%), mentre al Nord supera di poco il 4%. Quanto all’assistenza, il divario Nord-Sud emerge in tutta la sua forza con Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia che “prendono in carico” a diverso titolo, il triplo degli anziani non autosufficienti di Campania, Puglia, Calabria.
La spesa pubblica per l’assistenza a persone non autosufficienti ammonta a 17,3 miliardi di euro. Vale a dire, l’1,13% del Pil, il prodotto interno lordo. A cui va aggiunto un altro punto di Pil per gli anziani cronici che beneficiano dei servizi ospedalieri. Una cifra enorme «destinata a crescere di pari passo con l’invecchiamento della popolazione», sottolinea l’annuale rapporto sulla non autosufficienza in Italia. Praticamente, evidenzia lo studio, «un quarto della spesa sanitaria e socio-sanitaria assistenziale è legata alla cronicità e alla non autosufficienza».
Per far fronte a questa situazione, il ministro Sacconi ha rilanciato sulla collaborazione pubblico-privato. «In questa direzione – ha detto – possono avere un ruolo importante i fondi integrativi sanitari e socio-sanitari, che dovrebbero essere visti come una risorsa in grado di supportare il Servizio Sanitario Nazionale e di garantire ai cittadini il diritto e la responsabilità di scelta delle prestazioni nonché una efficace ed efficiente gestione delle loro risorse». E ha aggiunto di volere destinare finanziamenti per la non autosufficienza solo a chi sviluppa servizi virtuosi. «Ieri – ha detto – incontrando gli assessori regionali ho detto che assegnare i fondi a prescindere dal modello socio-sanitario significa non incoraggiare l’evoluzione dei modelli arretrati. Oggi mettere i soldi sul modello calabrese non dà resa, le risorse aggiuntive devono essere un volano nella giusta direzione, devono essere condizionate allo sviluppo dei servizi territoriali. C’è un’Italia che continua a chiedere soldi senza chiudere gli ospedali marginali che sono pericoli pubblici. Chiudendo questi ospedali si liberano risorse. E non sono teorie – ha sottolineato – ma buone pratiche applicate da alcune regioni».
Legge 69 sul riordino delle farmacie. Lo ha annunciato il minsitro della Salute, Ferruccio Fazio, al termine della conferenza stampa:«I decreti attuativi della Legge 69 sul riordino delle farmacie saranno pronti a giorni».
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