Salute

Più risorse per la riabilitazione: l’Oms approva una risoluzione

Il 24 maggio 2023 per la prima volta l’Assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo ai voti una risoluzione sul tema della riabilitazione, dal titolo "Strengthening Rehabilitation in Health Systems". Oggi infatti i bisogni di riabilitazione sono in gran parte insoddisfatti a livello globale e in molti Paesi oltre il 50% delle persone non riceve i servizi di riabilitazione di cui ha bisogno. Stefano Negrini, direttore di Cochrane Rehabilitation: «Anche in Italia le esigenze riabilitative e non solo della cronicità sono drammaticamente aumentate»

di Sara De Carli

È in corso a Ginevra dal 21 al 30 maggio la a 76esima Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS, dedicata alla promozione della salute per tutti. Il 24 maggio 2023 per la prima volta l’Assemblea ha messo ai voti una risoluzione sul tema della riabilitazione, dal titolo Strengthening Rehabilitation in Health Systems. La risoluzione era stata approvata a gennaio 2023 e proposta all’Assemblea per il voto. Si afferma che la necessità di riabilitazione è in aumento sia per la situazione creatasi con l’epidemia di Covid-19 sia a causa del cambiamento demografico globale, con il rapido invecchiamento della popolazione. Rispondere al crescente bisogno insoddisfatto di riabilitazione, intensificando gli sforzi per fornire interventi di riabilitazione di qualità per tutti e ovunque, non è più pertanto un'opzione, ma una necessità.

I bisogni di riabilitazione ad oggi sono in gran parte insoddisfatti a livello globale e in molti Paesi oltre il 50% delle persone non riceve i servizi di riabilitazione di cui ha bisogno, anche perché la maggior parte dei Paesi «non sono sufficientemente attrezzati per rispondere all’improvviso aumento dei bisogni di riabilitazione creati dalle emergenze sanitarie». L’Assemblea sollecita quindi gli Stati membri ad «aumentare la consapevolezza e sviluppare l’impegno nazionale per la riabilitazione, anche per la tecnologia assistiva, e a rafforzare la pianificazione per la riabilitazione, inclusa la sua integrazione all’interno dei piani e delle politiche sanitarie nazionali». Di qui l’invito a rafforzare i meccanismi di finanziamento dei servizi di riabilitazione e la fornitura di assistenza tecnica, con una strategia incentrata sulla persona e servizi di riabilitazione intensiva partecipativi, oltre che promuovere la ricerca riabilitativa di alta qualità.

«Con questa risoluzione, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha conferito un ruolo centrale alla medicina fisica e riabilitativa, sottolineando che i servizi di riabilitazione sono fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile 3 dell’Agenda 2023 dell’Onu “assicurare una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età”», spiega il professor Stefano Negrini, ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa dell'Università Statale di Milano presso l'IRCCS Ospedale Galeazzi S. Ambrogio e direttore di Cochrane Rehabilitation, un’associazione internazionale nata allo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere informazioni relative alla efficacia ed alla sicurezza degli interventi sanitari, che in Italia ha sede in 4 strutture, tra cui l’IRCSS “Don Gnocchi” di Milano. «È un passo importante per far crescere la consapevolezza in tutti i sistemi sanitari che oggi la riabilitazione è un servizio essenziale nella copertura universale della salute, a fronte soprattutto del progressivo invecchiamento della popolazione. Solo una minima parte delle persone nel mondo che ne hanno bisogno oggi riceve servizi di riabilitazione, con conseguenze pesanti in termini di disabilità, sofferenza, povertà indotta, ma anche di carico ulteriore sui sistemi sanitari. Tutto questo pesa di più nei Paesi a basso reddito, ma anche in Italia le esigenze riabilitative (e non solo della cronicità, come si usa dire) sono drammaticamente aumentate».

Alla Don Gnocchi a seguire i lavori di Cochrane Rehabilitation è in particolare la ricercatrice Chiara Arienti: «Da anni collaboriamo per produrre evidenze di qualità a sostegno del lavoro che sta facendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per lanciare l’importante messaggio di come i servizi di riabilitazione devono essere costantemente implementati nei sistemi sanitari nazionali per migliorare il recupero funzionale e ridurre la disabilità», commenta.

Foto WHO, World Health Assembly

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