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Platone e la clonazione

Originario di Nagasaki, si trasferì in Inghilterra ancora bambino

di Chiara Brusini

Originario di Nagasaki, si trasferì in Inghilterra ancora bambino. Nel 1988 ottenne il successo con Quel che resta del giorno. Il nuovo romanzo, Non lasciarmi, è ambientato in un mondo in cui la clonazione umana è realtà. Con questo ha vinto il premio Serono, che premia gli intrecci fra scienza e letteratura. Perché per affrontare i grandi interrogativi dell?uomo usa tre cloni? Così i lettori li osservano con un senso di estraneità, ma poi comprendono che i problemi e le paure sono gli stessi che viviamo noi. Immaginando una situazione così estrema volevo in realtà parlare della divisione del nostro mondo, dello squilibrio fra parte ricca e parte povera. I tre sono confinati nel collegio di Hailsham. Perché?è una metafora dell?età infantile, quando gli adulti ci proteggono dalla realtà. Scoprire il mondo è eccitante e doloroso. Ci consiglia un libro sul rapporto tra scienza-società? Il nocciolo del problema è già nei Dialoghi di Platone.


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