Non profit

Policlinico Milano: 10 mln euro in 3 anni da privati

Un piccolo 'tesoro' versato da imprese private o cittadini a favore della ricerca, e destinato a finanziare borse di studio, corsi di formazione, tecnologie d'avanguardia, sperimentazioni e laborat

di Redazione

Bilancio molto positivo per la Fondazione Policlinico di Milano, grazie soprattutto al sostegno dei privati. In tre anni di vita la Fondazione e’ riuscita ad attirare circa 10 milioni di euro a integrazione dei fondi erogati ogni anno da ministero della Salute, Istituto superiore di sanita’ e comunita’ europea.

“Se, in pratica, i fondi pubblici sono fermi dal ’99, e questa non e’ certo una nota positiva, siamo comunque riusciti a consolidare la tradizione di filantropia che ha segnato il nostro ospedale fin dalle origini. E a fare ricerca di qualita’”, spiega Ferruccio Bonino, direttore scientifico della Fondazione Policlinico, tracciando un bilancio dei primi tre anni di attivita’.

“Lo testimoniano i 13 brevetti depositati in questi anni, e il primato per quanto riguarda l’impact factor della nostra produzione scientifica: se si esaminano le pubblicazioni uscite nel 2007 o ‘in press’, i dati confermano un primato a livello nazionale tra gli Irccs pubblici italiani”. Un cammino segnato anche per il futuro: la Fondazione ha in tasca altre tre domande di brevetto, che stanno per essere presentate.

Fra i sostenitori piu’ impegnati, il presidente della Fondazione Policlinico Carlo Tognoli ricorda l’impegno della Fondazione Fiera Milano, “che con 200.000 euro l’anno per sei anni e’ entrata a pieno titolo nell’assetto gestionale della nostra Fondazione”, in veste di ‘socio partecipante’.

Altra opportunita’ per creare risorse e’ quella dei brevetti. Nel 2007 e’ stato istituito l’Ufficio trasferimento tecnologico “che, valorizzando intuizione e intraprendenza dei nostri medici e ricercatori, ci permette di finanziare autonomamente i progetti di ricerca”, ricorda Bonino.

La maggior parte delle invenzioni ‘targate’ Policlinico Milano trova applicazione in ricerca, cura, prevenzione e diagnostica di patologie, 5 brevetti sono relativi al settore biotech e 3 ai farmaci. Fra i fiori all’occhiello, Bonino ricorda la Cell Factory della Fondazione, la prima struttura pubblica di questo tipo ad aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Aifa alla preparazione di prodotti per terapia cellulare.

Guardando al futuro, il nuovo Policlinico di Milano dice basta alle “cure retro’: dare a tutti lo stesso farmaco – spiega il direttore sanitario – non e’ piu’ una pratica possibile, occorre personalizzare i trattamenti, e per questo vogliamo creare percorsi nuovi, in grado di rendere trasversali diagnosi e cure”, spiega Bonino, precisando che questa ‘rivoluzione’ riguardera’ all’inizio le malattie epatiche e renali.

Fra le novita’, anche l’intenzione della Fondazione Policlinico di occuparsi di ricerca sulle medicine non convenzionali. “Non esistono trincee – dice il direttore sanitario, pur evidenziando qualche perplessita’ a livello personale sulle ‘cure dolci’ – dobbiamo poter valutare queste pratiche e capire se servono, con umilta’ e apertura al nuovo, ma anche con opportune verifiche scientifiche”. Dunque anziche’ “trincerarsi sull’Aventino” la Fondazione si occupera’ di ricerche sulle medicine non convenzionali, “con fondi specifici”.

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