Cultura
Povertà: per gli italiani una priorità assoluta in politica estera
La lotta alla fame e alla povertà viene prima del terrorismo e l'ambiente. Lo rivela un'indagine di Nomisma
di Redazione
“Priorita’ alla poverta’ e alla fame, e in seconda battuta l’ambiente, il terrorismo e la criminalita’: sono questi i problemi piu’ importanti che, secondo gli italiani, deve affrontare oggi la politica estera nazionale”. Così l’agenzia Ansa che cita i primi risultati di una indagine presentata oggi che Nomisma, in collaborazione con Demetra, ha realizzato per verificare gli atteggiamenti degli italiani su alcuni temi affrontati in Nomos e Khaos, il rapporto a cura dell’Osservatorio Nomisma sugli scenari strategici e di sicurezza.
“Gli italiani” si legge nella nota di agenzia, “appaiono particolarmente sensibili a grandi questioni sociali come la fame e la poverta’ (il 25% degli intervistati mette questa voce al primo posto tra i problemi che il mondo deve affrontare), mentre risultano poco toccati da temi di piu’ stretta attualita’ come la missione Onu in Afghanistan (poco piu’ dell’1% la mette al primo posto tra le priorita’), l’intervento internazionale in Iraq (2,2%) o i programmi nucleari militari in Iran e Corea del Nord (1,4%). Tali orientamenti sui grandi temi della politica estera appaiono d’altronde coerenti con il giudizio degli italiani sull’importanza dei diversi scacchieri geopolitici: l’Africa, in primo luogo, poi la Cina e gli Stati Uniti. Meno accentuato invece l’interesse per Russia e Balcani, ma anche per il Golfo persico e per i problemi che investono tutto il medioriente. Sorprendente un dato: per la sicurezza e la lotta al terrorismo gli italiani sembrano avere piu’ fiducia nel loro Paese che negli organismi internazionali. Circa il 50% della popolazione si ritiene infatti ‘molto o abbastanza soddisfatto’ del livello di sicurezza italiana rispetto alle azioni terroristiche internazionali, mentre la fiducia crolla quando scendono in campo i grandi attori internazionali (il 68,2% si dice ‘poco o per nulla soddisfatto’). Di fronte al tumultuoso sviluppo delle economie asiatiche, un’alta percentuale della popolazione guarda ormai alla Cina come futura superpotenza globale, mentre una percentuale minore – ma comunque significativa – intravede lo stesso destino per l’India”.
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