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Sostenibilità sociale e ambientale

prego, si accomodibsu questa scatola

design Il boom dei mobili (poltrone comprese) in cartone

di Daniela Verlicchi

D a imballaggio a imballato: il cartone diventa protagonista del design d’arredo. E si trasforma in materia prima per librerie, seggiole e addirittura poltrone e divani. Non solo per fondamentalisti dell’ecologia, ma anche per estimatori di uno stile minimalista e rispettoso dell’ambiente.
Non è un consumo di massa, ma il mercato c’è, giura Ivan Coviello , art director di Disegni (il primo studio di design che si è lanciato nel cartone), aggiungendo un «finalmente». È dal 96 che Disegni produce sedie, librerie e scarpiere in cartone al 100% riciclato. «Mi affascinava creare un oggetto in cartone che dura nel tempo», spiega l’art director. Oggi tale prodotto rappresenta il 25% del loro fatturato (il resto è packaging e allestimenti): in tutto ne vendono più di 500 pezzi l’anno. Da quando ha iniziato, Coviello ha notato un cambiamento: «Dieci anni fa questi oggetti erano disprezzati, oggi molti attribuiscono loro un doppio valore: ecologico e di design». E come tali, li pagano: una sedia color avana (in pratica, color cartone) costa 48 euro. È pieghevole, resiste all’umidità, può sostenere fino a 150 chili e «quelle che abbiamo in ufficio sono lì da 13 anni», assicura Coviello. Unico punto debole, l’acqua: i mobili in cartone la temono.
Generoso Parmegiani , art director della Generoso Design, si è dato al cartone poco più di due anni fa, appena uscito dalla scuola di design, quasi a scopo promozionale: «Il cartone desta curiosità», dice, «mi sembrava un buon modo per farmi conoscere». Generoso design produce sei modelli di mobili: poltrone, chaise longue, librerie e sgabelli. I prezzi variano da 8 (lo sgabello) a 320 euro: «Dipende dai materiali che uso per le rifiniture», spiega. Già, perché Parmegiani non è un fondamentalista del cartone: «I tavolini sono rivestiti di cristallo, le chaise longue e le poltrone di legno riciclato». In media, ne vende un centinaio di pezzi a modello ogni anno e il cartone rappresenta il 50% del fatturato dell’azienda.
Altro stile per la Kubedesign di Osimo, che usa cartone stratificato. I prezzi aumentano (un tavolino può costare 200 euro) ma «i nostri prodotti hanno la stessa resistenza del legno», assicura Andrea Pompei , responsabile di produzione di Kubedesign, che poi è una costola dello scatolificio Mengoni. Ed ecco il business: con la stessa materia prima, attraverso lavorazioni diverse, si producono scatole e mobili. Di poltrone, tavolini e librerie così ne vendono mille all’anno ad Ancona e provincia, soprattutto in negozi di complementi d’arredo. Prossimo traguardo: creare una linea di distribuzione nazionale.


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