Non profit

Prende forma il 5 per mille formula “for ever”

Ecco come sarà la legge fiscale

di Redazione

Il coordinatore dell’Intergruppo per la sussidiarietà illustra in anteprima la norma che renderà stabile la possibilità
per i contribuenti di sostenere il non profit A giudicare dai numeri, persino della prima edizione, si potrebbe tranquillamente affermare che tutti in Italia conoscono ed apprezzano il 5 per mille. La maggior parte dei cittadini non sa, tuttavia, che l’istituto rappresenta una battaglia annuale poiché dal 2006 ad oggi i governi che si sono succeduti hanno dovuto reinserire il 5 per mille in ogni Finanziaria. La prima conquista dell’iniziativa presa dall’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà (ad oggi oltre 320 parlamentari) sta proprio nel fatto di rendere stabile l’istituto del 5 per mille attraverso un provvedimento normativo. Lo hanno manifestato i primi firmatari dei due provvedimenti gemelli presentati alla Camera ed al Senato, Maurizio Lupi e Ugo Sposetti alla Camera e Vannino Chiti e Maurizio Gasparri al Senato. Il testo, che ha raccolto le firme di adesione di oltre 300 parlamentari, sarà calendarizzato nei prossimi mesi ed i protagonisti si augurano possa ottenere un canale preferenziale per una rapida approvazione, proprio in forza della rilevante condivisione ottenuta nel Parlamento.
Il provvedimento è frutto di un lavoro meticoloso ed approfondito ad opera del network di fondazioni ed associazioni che ormai da tre anni lavora a stretto contatto con l’Intergruppo sotto il coordinamento della Fondazione per la Sussidiarietà (del network fanno parte, tra gli altri, la Fondazione Italianieuropei, Nens, Mezzogiorno Europa, Glocus, Arel, Magna Carta, Fare Futuro, Nuova Italia, Giovane Italia). Il lavoro è stato finalizzato ad affrontare e sciogliere i nodi emersi dalla applicazione del 5 per mille delle passate edizioni. In particolare: certezza dei tempi sia per quanto riguarda la presentazione delle domande di partecipazione da parte degli enti, sia per quanto riguarda l’effettiva erogazione degli importi ottenuti dalle preferenze dei contribuenti. Nel contempo si è ipotizzato di rendere più snella la partecipazione negli anni successivi: una volta presentata la documentazione, a parità di caratteristiche dell’ente ed in assenza di modifiche alla norma, per gli anni successivi l’ente potrà “iscriversi” senza particolari aggravi burocratici. La libertà di scelta del contribuente non dovrà essere in alcun modo limitata ovvero ostacolata. Questo principio, basilare nella natura del 5 per mille, sarà garantito dall’effettiva erogazione delle quote a prescindere dall’importo complessivo ottenuto dal singolo ente (negli anni passati si paventava l’ipotesi che sotto una certa soglia l’importo non venisse erogato) e nel contempo senza alcuna limitazione alla scelta del contribuente. La trasparenza circa l’utilizzo dei fondi: va chiarito che la trasparenza ed il controllo sono innanzitutto nei confronti del contribuente e non dell’Agenzia delle entrate. È infatti decisivo riaffermare l’importanza che il contribuente abbia la possibilità di verificare dove e come siano stati utilizzati i fondi che ha destinato. A questo riguardo si prevede la presentazione del bilancio dell’ente (obbligatoria oltre una soglia di 50mila euro e facoltativa al di sotto della quota) a una apposita sezione dell’Agenzia delle entrate ovvero dell’Agenzia delle onlus. Nessun automatismo: si prevede la eliminazione di automatismi per quanto riguarda l’iscrizione degli enti nel registro dei beneficiari del 5 per mille. Ciascun ente sarà infatti tenuto a farne apposita richiesta ed a presentare tutta la documentazione prevista.
Ovviamente, trattandosi di una legge delega, tutti questi elementi di dettaglio sui quali l’Intergruppo ed il network hanno lavorato (anche in un confronto costruttivo con l’Agenzia delle onlus e con il Forum del terzo settore) rappresentano l’ipotesi di contenuto dei decreti attuativi che i singoli ministri saranno chiamati a comporre in seguito all’approvazione della norma. Risulta quindi evidente il fatto che il fischio finale della partita 5 per mille non sarà al momento dell’approvazione della norma, ma nella effettiva emanazione dei decreti. Certo è che l’Intergruppo, che si trova alla “sua” terza legislatura, metterà tutta la propria convinzione ed il proprio apporto perché questo primo passo verso la stabilizzazione venga raggiunto il più rapidamente possibile.

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