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Presentato il marchio per Esercizi Etici in Regione Lombardia

Il Movimento No Slot ha lanciato oggi la Carta Etica per negozianti anti macchinette. Attori protagonisti la Casa del Giovane di Pavia e le associazioni del territorio

di Lorenzo Alvaro

Una lettera di impegno per un esercizio etico, un documento volto a sottolineare un “marchio
di qualità” che intende valorizzare un'idea semplice: una presa di coscienza etica ed economica presso gli esercizi del Comune di Pavia. In questo consiste la Carta Etica (in allegato) presentata oggi in Regione Lombardia dal Movimento No Slot.


«La nostra idea è che il “gioco d'azzardo”, oltre a creare drammi e problemi ai singoli, costituisca una diseconomia sul piano collettivo», c'è scritto nella presentazione della Carta.

Un documento che propone un “marchio di valorizzazione e qualità” per tutti quegli esercizi che desiderano essere “amici” delle famiglie, con particolare attenzione all’educazione e alla sensibilizzazione delle nuove problematiche che si affacciano all'interno della nostra società. Abbracciare una visione dello scambio economico – e dunque dell'essere umano – che valorizzi e sostenga eticamente l'economia in modo differente.

Il marchio di qualità etico

Una battaglia quella no slot che parte da Pavia, dove nel giugno dello scorso anno sfilarono 400 persone, vescovo Giovanni Giudici in testa, per la prima manifestazione “no slot”, promossa, in particolare da Simone Feder, psicologo e animatore sociale alla comunità di recupero Casa del Giovane, da una serie di associazioni locali, con in testa Libera. Si è poi allargata alivello nazionale, anche grazie al Manifesto No Slot varato insieme a Vita.it ed è diventata una piattaforma che riunisce enti locali, associazioni del territorio, chiesa e tessuto economico.   

Feder, ha chiesto oggi, in occasione della presentazione della Carta Etica, a  Roberto Maroni, neo presidente della Regione Lombardia, una legge, «bisogna dare la possibilità ai sindaci di porre un freno alla piaga del gioco d’azzardo. È un problema etico morale e culturale, poi diventa sanitario. E riguarda tutti, perché schiavizza le famiglie. Ora sta drammaticamente crescendo il gioco d’azzardo on line. Lo scorso anno sono stati spesi 15 miliardi, quest’anno saranno almeno 18».

 

I rapper no slot della Casa del Giovane

Giorgio Tiraboschi, il referente di Libera Pavia, ha invece sottolineato come «non basta indignarsi per il gioco d’azzardo. Pavia ha il primato della spesa e in questa provincia operava il clan Valle, che attraverso il ricatto, obbligava gli usurati ad aprire bar e installare slot machine che rendevano 30mila euro al giorno».

La battaglia è inziata, e oggi è stato fatto il primo passo concreto.


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