Coraggiosi, preparati, non ambiziosi, senza timori, convinti della Verita’ del Vangelo e preoccupati di annunciarla, vicini ai poveri e a chi soffre. Tali devono essere i preti per il Papa, come ha detto alla comunita’ del collegio Capranica, importante seminario romano dal quale sono usciti preti illustri, primo fra tutti Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII. ”Il Papa, con parole molto chiare, ha centrato l’essenza del problema”, commenta don Jaroslaw Cielecki, direttore del Vatican News Service, 39 anni, polacco di nascita ma incardinato in una diocesi slovacca. ”Non ci servono oggi – prosegue – sacerdoti soltanto preparati a livello teorico, ma soprattutto vicini alle sofferenze del mondo”. La vicinanza al dolore e’ uno degli elementi che questa mattina Benedetto XVI ha messo particolarmente in luce. ”Per rispondere alle attese della societa’ moderna, – ha detto infatti papa Ratzinger – per cooperare alla vasta azione evangelizzatrice che coinvolge tutti i cristiani, c’e’ bisogno di sacerdoti preparati e coraggiosi che, senza ambizioni e timori, ma convinti della Verita’ evangelica, si preoccupino anzitutto di annunciare Cristo e, in suo nome, siano pronti a chinarsi sulle sofferenze umane, facendo sperimentare il conforto dell’amore di Dio e il calore della famiglia ecclesiale a tutti, specialmente ai poveri e a quanti versano in difficolta”’. ”La vicinanza ai deboli – prosegue don Jaroslaw – andrebbe imparata gia’ dagli anni del seminario, affiancando per esempio allo studio delle esperienze in missione, a contatto con chi soffre”. ”Questo – prosegue il sacerdote – servirebbe a mio avviso non solo ai seminaristi, ma anche ai preti ordinati: tutti dovremmo fare l’esperienza di abbandonare le nostre comodita’ e andare in zone dove si soffre di piu’, e’ una esperienza che il prete dovrebbe sempre fare, sia da giovane che negli anni della maturita’, e’ un modo di ravvivare la propria vocazione”. ”Un altro aspetto importante di quanto ha detto il Papa – rileva il sacerdote – e’ il fatto che ancora una volta egli non gioca al ribasso, come tanti preti a volte fanno cercando di adattare il cristianesimo a comportamenti non proprio cristiani dei propri fedeli; il Papa invece dice che il prete deve essere fondato sulla verita’ di Cristo e quella deve annunciare, non un messaggio edulcorato”. Preti coraggiosi e vicini a chi soffre troveranno in futuro un ambiente congeniale nelle nuove chiese che, anche in Occidente, dovranno essere ”piu’ sobrie ed economiche, piu’ piccole e funzionali”. La tendenza a costruire edifici di culto su questo modello e’ emersa nel corso del ”Master in adeguamento, progettazione e riprogettazione di chiese”, promosso nella sede della Conferenza episcopale italiana dalla facolta’ di Architettura di Valle Giulia a Roma.
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