Formazione
“Prevenzione 2.0”, il corso
Un approccio innovativo per prevenire comportamenti a rischio tra le nuove generazioni nell’era dei media e dei social network. È questo l’obiettivo primario del Corso di alta formazione “Tra media e peer education. Modelli e pratiche per una prevenzione 2.0"
di Redazione

Il corso è promosso congiuntamente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’Asl Vco (Azienda Sanitaria Locale del Verbano – Cusio – Ossola), dall’Associazione Contorno Viola e dalla Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione.
Il percorso didattico, alla sua prima edizione, sarà presentato mercoledì 30 gennaio durante un incontro aperto al pubblico e alla stampa che si terrà alle 11.30 nella Cripta Aula Magna dell’Ateneo di largo Gemelli. Interverranno Pier Cesare Rivoltella, direttore del corso, Emilio Ghittoni, presidente dell’Associazione Contorno Viola, e Mauro Croce, psicoterapeuta del Supsi (la struttura pubblica che in Canton Ticino forma tutti gli operatori del sociale).
“Tra media e peer education. Modelli e pratiche per una prevenzione 2.0” prende corpo dall’esperienza ultradecennale dei promotori nell’ambito di un approccio alla prevenzione dei comportamenti a rischio in età giovanile che valorizza le competenze esperienziali e comunicative fra pari e che intravede nei nuovi scenari digitali nuove opportunità. Tra le sue finalità, infatti, migliorare i processi di attribuzione di significato dei comportamenti nell’era web 2.0; promuovere la conoscenza diretta di metodi, tecniche e teorie della prevenzione “in presenza“ e nella dimensione digitale e aumentare la consapevolezza sui processi di gruppo attivi in un intervento di formazione “in presenza” e nel web.
Il corso si rivolge agli operatori delle Asl, degli enti locali, della scuola e del Terzo Settore e a professionisti interessati a ampliare le proprie competenze nell’ambito della prevenzione primaria dei comportamenti a rischio nelle età giovanili.
Articolato in 8 moduli per un totale di 96 ore suddivise in 54 ore di lezioni teoriche e 42 ore di laboratorio e lavoro di gruppo, prevede sessioni seminariali e lezioni magistrali, una parte intermedia metodologica sia laboratoriale sia sul campo e una parte finale rivolta allo sviluppo di veri e propri progetti operativi da implementare nelle realtà territoriali e organizzative dei partecipanti. Il percorso formativo toccherà anche alcuni temi specifici – quali le differenze di genere, l’immigrazione, la famiglia, le nuove addiction – approfonditi attraverso momenti seminariali che si svolgeranno a margine del percorso principale.
Le iscrizioni al corso, che prenderà il via a marzo, dovranno essere effettuate entro il 15 febbraio 2013.
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