Mondo

Prodi: la pace in Africa è un problema di tutti

L'ex premier lo ha detto a Bruxelles nella sua nuova veste di commissario speciale Onu per le missioni di pace nel continente africano

di Redazione

Bisogna fare un «grande sforzo per unire tutti i Paesi del mondo ad aiutare la pace in Africa». Questo il messaggio lanciato da Romano Prodi, rispondendo ai cronisti al termine di un incontro a Bruxelles con i dirigenti della Commissione europea e dell’Unione africana, nelle nuove vesti di capo della commissione speciale Onu per le missioni di pace in Africa. «Dobbiamo fare sforzi organizzativi, finanziari, politici, tutti passi necessari per dare una sicurezza di lungo periodo al continente africano», ha affermato Prodi sottolineando che «lo sforzo e’ in questa direzione, ma abbiamo un tempo molto limitato». Prodi, che oggi a Bruxelles ha anche incontrato il suo successore alla Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso e il Commissario dell’Unione africana per la pace e la sicurezza, Ramtan Lamamra, ha poi sottolineato che oltre a Europa e Usa, attualmente primi contributori per lo sviluppo in Africa, «bisogna avere a bordo anche Paesi come la Cina, i Paesi del Golfo, la Turchia e il Brasile. Insomma – ha avvertito – quello africano deve diventare un problema del mondo». Rispondendo a chi chiedeva se sviluppo e stabilità in Africa possono affermarsi solo attraverso i finanziamenti internazionali, Prodi ha risposto: «No, i soldi sono la parte finale, il problema è quello di avere una struttura organizzativa efficace, in cui, oltre al Consiglio di sicurezza, l’Unione africana e le rappresentanze regionali siano attrezzate per poter dare un contributo alla pace. L’aspetto finanziario viene alla fine». Insomma, ha concluso l’inviato speciale personale del segretario generale Onu, Ban Ki-Moon, «bisogna dare forza a strutture di lungo periodo. Non solo strutture occasionali per intervenire quando le crisi sono gia’ in corso».

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