Welfare
Progetto Acting per lavoratori over 45
Il 23 febbraio a Reggio Emilia il convegno del progetto europeo di Ifoa per la valorizzazione del lavoro degli over 45
di Redazione
Una guida e un pacchetto di percorsi formativi e metodologie per valorizzare, preservare e trasferire il patrimonio di competenze dei lavoratori anziani in azienda e promuovere la loro occupabilità nel mercato del lavoro. Sono alcuni dei risultati finali di ACTING (Active ageing for Competencies Transfer and trainING) il progetto gestito da IFOA, nell’ambito delle Azioni innovative articolo 6 del Fondo Sociale Europeo, che interviene sul tema dell?invecchiamento attivo sul posto di lavoro. La guida e il documento finale di ACTING saranno presentati venerdì 23 febbraio, alle ore 10, presso l?Hotel Posta di Reggio Emilia in occasione del convegno ?Verso L’Europa 2007-2013 – Esperienze nel cambiamento economico e demografico?, promosso da Ifoa e dalla Camera di commercio di Reggio Emilia. Attraverso un partenariato di 19 organizzazioni italiane e straniere (enti istituzionali, associazioni di imprese, sindacati), Acting ha coinvolto 126 lavoratori di 22 aziende di quattro paesi europei (Italia, Francia, Spagna e Regno Unito), ed è stato realizzato nel biennio 2004-06 in Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Rhône-Alpes (Francia) , Irlanda del Nord (Regno Unito), Asturie (Spagna), sei regioni europee alle prese con significativi problemi demografici e di mercato.
ACTING rientra nel quadro della Strategia di Lisbona dell?Unione Europea che punta a raggiungere il 50 per cento di occupazione della popolazione anziana (55-64 anni) entro il 2010, a ritardarne l?uscita dal lavoro allo scopo di rendere il sistema di welfare più sostenibile e l?economia europea più dinamica e competitiva.
Partendo da un?indagine che ha identificato e ?mappato? 54 profili di lavoratori senior che occupano posizioni strategiche nelle aziende, ACTING ha sviluppato e sperimentato metodi piloti e prassi trasnazionali per facilitare la permanenza al lavoro dei lavoratori senior, il loro aggiornamento, la valorizzazione delle competenze e la trasmissione agli occupati più giovani delle loro esperienze. Tra i prodotti finali del progetto vanno menzionati percorsi formativi, metodi di trasferimento, report specializzati, visite di studio e, soprattutto, una ?cassetta degli attrezzi? per aziende, lavoratori, enti pubblici e istituti di formazione che vogliono avvicinarsi alle politiche per l?invecchiamento attivo (disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo). Questo ?kit? include una guida per l?autovalutazione dell?azienda, questionari per la descrizione dei livelli di competenze dei lavoratori senior e strumenti per il trasferimento delle stesse. In Emilia-Romagna, come in Toscana e in Lombardia, il settore analizzato è stato quello del tessile-abbigliamento. Le aziende emiliano-romagnole che hanno partecipato sono il Gruppo la Perla di Bologna (400 dipendenti in ER, 60% over 45), Famar Italia di Ferrara (110 dipendenti, il 20% over 45) e Tsr Evolution di Modena (100 dipendenti, il 10% over 45). Tra le altre aziende italiane coinvolte sono Fratelli Corneliani di Mantova, Conte of Florence di Firenze, Mabro di Grosseto, Fast Fashion di Arezzo.
?L?aggiornamento delle competenze e la riqualificazione delle professionalità dei lavoratori senior – spiega Luca Boetti, responsabile del progetto promosso da Ifoa – contribuiscono ad aumentare le loro chance di occupabilità ed adattabilità in un mercato in rapida evoluzione, caratterizzato da nuove tecnologie e metodologie. Il lavoratore anziano possiede un patrimonio importante di conoscenze, capacità, esperienze per l?impresa che, se non adeguatamente valorizzato, soprattutto in settori ad alto valore aggiunto, rischia di essere disperso con danni alla competitività e know-how aziendale. L?aspetto innovativo di Acting sta nel considerare il senior non solo per ciò di cui necessita in termini formativi e professionali, ma soprattutto per il patrimonio di esperienze che può trasferire ai più giovani?.
“Credo che Ifoa – spiega Aldo Ferrari presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia – con il progetto Acting, abbia indagato un fenomeno davvero importante e spesso lasciato in disparte. L’invecchiamento demografico, non solo del nostro paese, ma di tutto il continente Europa, apre, dal punto di vista del lavoro, un tema complesso che sarà sempre più strategico nei prossimi anni”.
“Come è noto, il tema della partecipazione attiva al mercato del lavoro della popolazione ultra cinquatacinquenne, rappresenta una delle priorità della strategia europea di Lisbona ? dichiara Giuseppe Pezzarossi, amministratore delegato di Ifoa ? valutiamo quindi estremamente importante avere gestito questo progetto europeo che vede l’Italia in partnership con altri tre paesi e che ha messo a fuoco alcune buone prassi per avviare politiche concrete sull’invecchiamento attivo nel posto di lavoro”.
Il progressivo invecchiamento della popolazione costituisce uno degli elementi caratterizzanti il quadro socio-economico dell?Emilia-Romagna. ?Nel 2005 – sottolinea Guido Caselli, responsabile ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, partner di ACTING – l?indice di dipendenza, dato dal rapporto tra la popolazione oltre i 64 anni rispetto a quella compresa tra i 15 e i 64 anni, presentava un valore pari al 30,7 per cento, percentuale che colloca l?Emilia-Romagna al terzo posto tra le 254 regioni dell?Unione Europea, preceduta solamente dalla Liguria e dalla regione francese Limousin?.
In Emilia-Romagna, secondo i dati istat di inizio 2006, sono 445 mila i lavoratori tra i 45 e i 54 anni, che corrispondono al 23,8% sul totale degli occupati e all?81% di incidenza sulla popolazione, mentre sono 174 mila quelli tra i 55 e i 64 anni, pari al 33% sulla popolazione e al 9,3% sul totale degli occupati. A livello nazionale le percentuali sono rispettivamente del 24,1% per la fascia di lavoratori tra i 45 i 54 anni, con un?incidenza sulla popolazione del 70,6%, e del 9,7% per gli ultra cinquantacinquenni, con un dato del 31,4% per quanto riguarda l?incidenza sulla popolazione. Dati nettamente inferiori a quelli relativi alla media dell?Unione europea a 25 dove il dato degli occupati 55-64 anni è del 42,5%, e molto lontani dall?obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona, 50% entro il 2010.
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