Marcello Calabro è segretario del Comitato etico e ambientale di Pioneer Investments.
Nonostante gli ottimi risultati, come mai i prodotti etici sono ancora una nicchia, seppur in crescita?
Da tre anni il mercato italiano dei fondi, in generale, non solo di quelli etici, è tra i peggiori in Europa. Il problema dei fondi etici, in particolare, deriva dalla composizione della clientela che in Italia è basata sui piccoli risparmiatori, mentre in Europa, Gran Bretagna e Olanda su tutti, il peso degli investitori istituzionali è notevole. Solo ora si inizia a vedere qualche cambiamento.
Da cosa è determinata l’arretratezza del mercato italliano?
L’investimento in fondi etici richiede consapevolezza e quindi tempo e risorse spesi per informare il cliente. Molti vedono questo come un costo inutile, credo invece che il maggior sforzo dia dei ritorni maggiori in termini di fiducia.
Quali saranno i prodotti del futuro?
Stanno crescendo molto i fondi tematici, quelli legati, ad esempio, alle energie rinnovabili o all’equità sociale (per esempio allo sviluppo delle infrastrutture in Africa). In questo i fondi etici sono molto avanti, e sono tematiche che presto diventeranno centrali per tutti i fondi.
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