Non profit
quando l’etica non fabrima con cosmetica
Migliaia di visitatori e interesse per i progetti socialmente responsabili bdi grandi aziende e le politiche innovative degli enti locali
di Redazione

L a responsabilità sociale è entrata a pieno titolo nella cultura aziendale di molte imprese, e sempre più consumatori di prodotti e di servizi sono attenti alle tematiche dello sviluppo sostenibile, al risparmio energetico, all’impatto ambientale e al rispetto della forza lavoro: in una parola, della Csr. Gli shareholder la vogliono, i consumatori la esigono; e la classe politica, per una volta, sembra reagire alle necessità e comprendere le potenzialità di politiche a basso impatto ambientale.
A testimoniarlo è stata la grande affluenza di pubblico e addetti ai lavori convenuti alla quarta edizione di Dal Dire al Fare , l’unico salone italiano dedicato alla responsabilità sociale d’impresa promosso da Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, BIC La Fucina, Provincia di Milano, Regione Lombardia, Fondazione Sodalitas e Koinètica che si è svolto a Milano il 24 e 25 settembre. Due giornate di lavori, quattro convegni, 15 laboratori tematici, oltre 50 espositori del settore profit (62%) e non profit (23%) per raccontare come stanno passando «dal dire al fare» alcune grandi aziende. Autogrill, per esempio, ha presentato il progetto Afuture , che prevede la realizzazione di punti vendita e di ristoro sostenibili. Arforma, società che gestisce la discarica di Mattie (Torino), è stata la prima del settore in Italia ad abbattere completamente le emissioni di CO2 grazie al riutilizzo del biogas prodotto dai rifiuti e all’uso di pannelli fotovoltaici. Il pastificio De Cecco ha presentato un’anteprima del numero zero del bilancio sociale, che testimonia la capacità dell’azienda di crescere grazie alla qualità dei suoi prodotti in modo virtuoso e sostenibile, creando valore per tutti i portatori d’interesse. Palm, azienda leader negli imballaggi in legno, ha lanciato il progetto Imprese amiche dell’ambiente , teso a facilitare sinergie tra profit, non profit, consumatori ed enti pubblici a tutela degli ecosistemi. Per queste ed altre aziende, insomma, etica non fa rima con cosmetica. E visto che la politica regionale e provinciale, attraverso convenzioni con le imprese e nuove normative, premia sempre più i soggetti che innovano e rispettano l’ambiente, sembra che anche le istituzioni stiano scommettendo sulla csr. A tutto vantaggio dei cittadini.
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