Welfare
Quante maschere pirandelliane
diario Manifesti, facce e slogan visti dagli occhi di una straniera
di Redazione
Sono arrivata in Italia circa sette anni fa e non sono ancora riuscita a capire i meccanismi politici di questo Paese. Le tribune politiche che si susseguono sui vari canali televisivi hanno profondamente contribuito a confondermi le idee perché ho visto spostarsi i personaggi da un bordo politico ad un altro ai ritmi delle stagioni politiche.
Quando finalmente ho iniziato a distinguere i protagonisti della destra e quelli della sinistra, suddividendo quelli del centro tra i due schieramenti, il governo Prodi è crollato.
Ora che siamo a ridosso dalle elezioni, sto cercando di scoprire cosa stia succedendo, chi si sta schierando con chi, quali sono i candidati, i loro programmi… non tanto perché andrò a votare (visto che non ne ho il diritto) ma perché venir coinvolti nel tourbillon politico è inevitabile. Tv, radio, giornali, siti web e blog ci martellano con le ultimissime di tutti i partiti. Ma non solo. Girando per la città, inevitabilmente i vari manifesti colorati colpiscono l’occhio. Le bistecche della sinistra si scontrano contro i volti che emergono dalla spazzatura della Lega Nord, evocando nel loro genere il surrealismo di Dalì. Ma il manifesto che mi ha più colpito è quello di Daniela Santanchè, unica donna in corsa per palazzo Chigi, iper glamour. Ero convinta che fosse la pubblicità per un profumo…
Un altro aspetto da osservare riguarda i colori dei nuovi partiti. Il verde della natura e della primavera rinnovatrice del Partito democratico si contrappone all’azzurro ormai classico, ma vincente del partito guidato da Berlusconi. Il rosso attraversa gli schieramenti e combinato con un tragico nero, colora le bandiere dell’estrema destra. La sinistra verde e comunista ha tinto la campagna di un intero arcobaleno che funge da ombrello per i vari partitini che la compongono.
Ma la parte più divertente di questa campagna inattesa è quella degli slogan. Per una straniera come me, essi rappresentano uno strumento immediato di comunicazione. Veltroni con il suo «Si può fare» coglie l’onda lunga di Obama, grande rappresentante del rinnovo e del cambiamento… Probabilmente il Partito democratico vuole portare novità anche rispetto a quella che era l’azione dell’ultimo governo? Strada presa anche dal Partito della libertà che esorta l’Italia ad alzarsi. Ma è la volontà del candidato Alemanno a liberare Roma che mi ha più sorpreso, portandomi ad immaginare la capitale ai tempi delle invasioni barbariche e ai romani che cercano di cacciarli via.
Io continuo ad essere confusa. Attraverso gli occhiali degli studi in arte che ho svolto in questi anni a Bologna, mi rendo conto che tanti di questi politici rispecchiano le maschere pirandelliane. Mi chiedo cosa nascondono dietro a questi grandi sorrisi e sguardi diretti. Il linguaggio dell’immagine e degli slogan non basta a convincermi che la volontà è di cambiare. Per il bene del Paese spero che si tratti di una percezione sbagliata.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.