Non profit

Quei filantropi con mini budget

Inchiesta sorprendente di Time: i soldoni non sono più il motore principale della filantropia. A fare la differenza, oggi, è la fantasia.

di Redazione

Parola del settimanale Time, che sul numero del 27 giugno annuncia con un titolo a tutta pagina: «Beyond Charity» – «oltre la charity»-, intesa come carità ma anche come la tipologia di organizzazione non profit più diffusa d?America.

Cosa ci sia dietro la charity, lo spiegano i ritratti di quattro giovani innovatori. La vera sorpresa dei loro progetti sta nel guizzo misto a sdegno che li ha generati, e nella ?vision? dei loro inventori che non hanno avuto paura di partire con piccoli budget. O, addirittura, con zero budget. È il caso di Charles Best, l?insegnante di una scuola del Bronx newyorkese che ha usato il web per portare i donatori americani direttamente dentro le scuole più disagiate del Paese. Oggi, attraverso il www.donorchoose.org, sono stati donati più di 3,5 milioni di dollari per finanziare 7mila progetti dall?acquisto di matite a quello di microscopi.

Visionaria è stata anche la 28enne irachena Zainab Salbi. Quando lesse su un giornale delle violenze sessuali subite dalle donne bosniache, raccolse 2mila dollari tra amici e conoscenti e partì per i Balcani. Il risultato è www.womenforwomen.org: una rete di sostegno per le donne colpite dalla guerra. Il budget oggi raggiunge gli 11 milioni di dollari, raccolto con la modalità ?sister to sister?: donne occidentali che stanziano 27 dollari al mese per aiutare altre donne.

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