Non profit
Quel piccolo seme lanciato in Messicoche oggi diventa un frutto globale
L'analisi di un economista: ecco perché l'annuncio di eBay è una buona notizia per il fairtrade
di Redazione

Il commercio equosolidale è stato inventato decine di anni fa da un ex missionario olandese, Frans Van der Hoff nella regione di Oaxaca del Messico per emancipare gruppi di produttori di caffè sotto la soglia di povertà dal monopolio asfissiante degli intermediari locali. Non è stato certo facile e alcuni produttori sono stati uccisi, vittime di chi si opponeva a questo cambiamento.
Chissà quante volte l’ex missionario avrà pensato che il suo sforzo rischiava di essere vano, o si sarà preoccupato che le congiunture politiche messicane avrebbero potuto soffocare il suo seme.
Il bello della società globale è però che i semi gettati nel locale viaggiano subito a livello virtuale e possono dare frutti in tutti gli angoli del mondo. Anche questo seme ha dato origine ad una grande pianta in territori molto diversi da quello originario del Messico, con migliaia di progetti che incidono sulle vite di milioni di produttori. E con un enorme seguito di imitazioni da parte di grandi imprese multinazionali, e di interventi di cofinanziamento e di compartecipazione o di finanziamenti alla formazione da parte di amministrazioni locali o nazionali. L’ultimo frutto di questo seme è la recente notizia del debutto di WorldofGood.com, il nuovo sito di e-commerce equo e solidale voluto da eBay in partnership con World of Good, una start-up specializzata nel portare le pratiche del commercio equo nella grande distribuzione.
Nel comunicato stampa diffuso dalle due aziende si afferma che «il sito è rivolto a tutti coloro che intendono fare uno shopping socialmente responsabile in linea con i principi etici di salvaguardia del pianeta e di supporto al lavoro artigianale nei Paesi in via di sviluppo in modo da poter garantire ai produttori un minimo guadagno senza essere schiacciati nelle crudeli morse del mercato globale».
E si ammette candidamente che l’iniziativa è soprattutto un buon business perché «WorldofGood, oltre alla forte connotazione etica, rappresenta soprattutto un notevole bacino di utenti per eBay: si stima che negli States il giro d’affari dei prodotti ecosostenbili raggiunga i 206 miliardi di dollari all’anno».
Comprendo le perplessità dei seminatori della prima ora che non gradiscono la retorica (ma, ammettiamolo, anche forse l’entusiasmo neofita) degli ultimi arrivati che si trovano il terreno già pronto e che seguono semplicemente una moda redditizia.
Ma non bisogna dimenticare che anche questi sono alcuni tra i molti frutti di quei semi gettati. Per loro sarà forse il segno che bisogna spostare in avanti la frontiera e cominciare a cercare altrove il sublime dell’oltre (del magis) che supera ma non nega lo stato di avanzamento delle convenzioni sociali della generazione corrente.
Su una cosa spero di avervi convinto. Nel micro o nel macro? Dall’alto o dal basso? La storia siamo noi o sono “loro”? La storia siamo prima di tutto noi.
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