Non profit

Qui hi-tech e housing sociale vanno a braccetto

Il Consorzio Solidarietà di Ancona

di Redazione

Mettere a fattor comune la sostenibilità e farne un criterio guida che informa l’agire anche in settori diversi. È la formula con cui l’anconetano Consorzio Solidarietà ha scelto di innovare, lavorando ad alcuni progetti per dir così trasversali. Ad esempio InformaEtica, un settore che lavora sul software libero e punta a diventare una cooperativa di inserimento lavorativo. «InformaEtica è un marchio di proprietà del consorzio», spiega Lucio Cimarelli, «al quale collaborano diversi informatici che hanno sottoscritto la Carta dei valori. Offriamo servizi con tecnologie Floss, quindi open source, intrecciando diversi tipi di sostenibilità». Ambientale (perché i computer durano di più), economica e solidale. Perseguire più obiettivi con una medesima azione è del resto una opzione messa in pratica anche in altri settori.
«Il progetto di housing sociale di Senigallia ha la medesima impostazione», puntualizza Cimarelli. In effetti nel processo di autocostruzione nel quale da agosto 2011 sono impegnate 20 famiglie, la metà delle quali migranti (cioè cinesi, iraniane, albanesi, ucraine, algerine), è caratterizzato dalla stessa complessità: la risposta a un bisogno residenziale a prezzi accessibili (ovvero circa 1.300 euro al metro quadro, rispetto ai 3.500 solitamente richiesti per questa zona: «Una riduzione possibile anche perché ciascun nucleo mette a disposizione 900 ore di lavoro) si concilia con la strategia di creare contesti multietnici integrati, ma anche con il rispetto ambientale e l’inserimento lavorativo. Nel progetto, che si intitola “Le mani per vivere insieme” e che dovrebbe concludersi entro l’estate prossima, oltre a una cooperativa che si occupa di edilizia (e che quindi contribuisce alla qualità abitativa dei 20 appartamenti, coadiuvando i capifamiglia che fanno i mestieri più diversi: dal poliziotto al pizzaiolo, dall’infermiera all’operatrice sociale), è stato coinvolto il consorzio Abn che si occupa di fotovoltaico e di energia rinnovabile. E che inserisce persone svantaggiate nella realizzazione di sonde geotermiche (un sofisticato strumento che consente ulteriori risparmi energetici).
«La frontiera del futuro», prosegue Cimarelli, «è un più significativo coinvolgimento della pubblica amministrazione». A dire il vero già in questo progetto il consorzio è riuscito a far convergere nel medesimo percorso il Comune di Senigallia e la Provincia di Ancona. «Se gli enti locali mettessero a disposizione palazzi di loro proprietà ma in disuso potremmo avviare progetti di autorecupero che darebbero risposte alle esigenze di abitazioni senza consumare il territorio». È attualmente allo studio un progetto in tal senso a Bologna: «La formula vincente è senz’altro quella di mettere insieme soggetti diversi per dare risposte articolate ai differenti bisogni».

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