Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Rajmonda, tour operator a cielo aperto

Un gruppo di studenti per ha messo in piedi un’associazione per accogliere i turisti a Tirana e dintorni. Tra loro una ragazza di 24 anni. Che vive in una strana casa...

di Paola Scarsi

Rajmonda ha 24 anni. Quattro sorelle e un fratello più piccoli. Vive a Bathore, una zona nella periferia nord di Tirana. Sino a pochi mesi fa abitava a Kukes, tra le montagne nel nord dell?Albania, dove sono rimaste la mamma e la sorellina più piccola. Durante la settimana Rajmonda si prende cura dei fratelli e del padre, cucina, fa il pane in casa, ricama, studia. Parla un ottimo italiano, appreso solamente guardando RaiUno. Il fine settimana, dalle 8 del sabato alle 17 della domenica, frequenta la Facoltà di Storia e Geografia all?Università di Scutari che raggiunge dopo quasi mezz?ora a piedi e 2 ore circa di pullman. Conosce molto bene la storia, le tradizioni, la cultura del suo Paese, cui è legata da un amore profondo. Vita in cantiere Insieme ad altri giovani albanesi Rajmonda ha dato vita a www.bathorebeach.net, un sito e un?associazione di turismo responsabile che, offrendo ospitalità ai turisti italiani, permette loro di conoscere l?Albania. Come ho fatto io. Che sono stata invitata a cena da Rajmonda. Nella sua casa con le pareti dell?ingresso candide, come le mattonelle che pavimentano il corridoio. Con il tetto di tegole rosse, il bagno grande e immacolato. Una casa che sarà molto bella ? quando avrà i muri. Si, perché tutta la casa, in particolare la zona ?giorno?, è ancora in costruzione e il papà di Rajmonda – che di mestiere fa il muratore – prevede di finirla in due mesi. Essere invitati a cena in una casa senza muri, con solamente i piloni di cemento armato, i mattoni a vista, e la veduta sulle case vicine crea, ammetto, un iniziale senso di sgomento e d?imbarazzo. Ci sono i divani, i tappeti, la cucina nuova (anche se la cena è stata preparata su un fornello con due fuochi posato sul pavimento) il tavolo e la credenza. Ma ci sono gli spifferi, i vasi delle piante aromatiche appoggiati sulla base dei muri perimetrali, le lenzuola stese tra i piloni, il serbatoio dell?acqua, la bombola del gas, le assi ed i bidoni della pittura, i fili della corrente non ancora, è evidente, ?sottotraccia?, le gocce di pioggia che bagnano l?interno. A dispetto di tutto ciò una delle migliori cene della mia vita. Non tanto e non solo per i piatti che ci sono stati preparati, tutti ottimi e tipici della tradizione albanese. Ma per l?atmosfera: calda, serena, avvolgente. Rajmonda deve il suo nome alla Rai (se i dirigenti sapessero che responsabilità indirette e inaspettate hanno) che suo padre guardava di nascosto durante il regime. E’ una ragazza assai graziosa, dai gesti e dai modi gentili ed estremamente raffinati. A casa sua una semplice CocaCola, offerta nei bicchieri decorati d?oro su una tovaglia da lei ricamata, assume immediatamente un altro gusto. Zuppa e torte salate Il primo ad essere servito, con assoluto affetto e non con timore reverenziale è il padre che, insieme ad un amico, ci racconta episodi della più recente storia albanese. Intanto Rajmonda, sotto lo sguardo ammirato ed amorevole delle sorelle prepara antipasti, zuppa di carne, insalate, torte salate, dolci. Nella sua stanza, provvisoria, con le pareti di polistirolo perché economico, caldo e facile da assemblare, Rajmonda tiene i libri universitari, il guardaroba, gonne e tailleur già abbinati con le camicette ed i foulard e protette da sacchi di plastica. Ci mostra i preziosi vestiti tradizionali, le lenzuola e le federe da lei ricamate. «La mia dote», scherza. E qui si crea la calda atmosfera delle chiacchiere tra donne, complici, che ammirano i manufatti e si scambiano consigli. Ed ecco una sorpresa, per tutti inaspettata: da Kukes, dopo oltre 10 ore di corriera, arriva la mamma. Bagnata fradicia – la fermata non è vicina – un sacchetto di pomodori in mano. Rajmonda le corre incontro, le sorelle più piccole le saltano al collo, il padre si alza e la bacia. Quattro baci sulle guance secondo il tradizionale saluto albanese, ognuno dato con immenso amore. Sono tutti raggianti: la mamma starà qui solo 24 ore. A Kukes ha lasciato l?altra figlia ed un negozio da gestire: domani sera affronterà altre 10 ore di corriera. Ma adesso è qui. Il padre si alza, le toglie il soprabito bagnato e le fa indossare una delle sue giacche. La cena è pronta: la casa è sempre senza muri, ma nessuno se ne accorge. C?è un?atmosfera magica, che solamente un grande amore, come quello palpabile di questa famiglia, può creare.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA