Formazione
Save the Children sul rapporto Invalsi: «Fondamentale potenziare l’offerta extra-scolastica e il tempo pieno»
«È positivo il dato sul calo della dispersione scolastica, passata dal 14,2% del 2020 al 9,8% nel 2024, ma si evidenzia il persistere di ampi divari territoriali fin dai primi gradi scolastici, che penalizza gli studenti delle aree più deprivate del Paese e su cui è necessario potenziare politiche e strumenti per garantire apprendimenti di qualità e ampliare l'offerta educativa», afferma Save the Children commentando il Rapporto Invalsi 2025 - che misura le competenze di bambini, bambine e adolescenti della scuola primaria e secondaria di I e II grado in Italia
di Redazione

È positivo il dato sul calo della dispersione scolastica, passata dal 14,2% del 2020 al 9,8% nel 2024, ma si evidenzia il persistere di ampi divari territoriali fin dai primi gradi scolastici, che penalizza gli studenti delle aree più deprivate del Paese e su cui è necessario potenziare politiche e strumenti per garantire apprendimenti di qualità e ampliare l’offerta educativa. È quanto afferma Save the Children commentando il Rapporto Invalsi 2025 – che misura le competenze di bambini, bambine e adolescenti della scuola primaria e secondaria di I e II grado in Italia.
L’aumento della dispersione implicita tra il 2024 e il 2025 (8,7% rispetto al 6,6% del 2024), in particolare al Sud e nelle Isole (12,5% rispetto al 9,2% del 2024) è un segnale da attenzionare. Preoccupano, in particolare, le forti differenze territoriali che colpiscono tutti i cicli di istruzione. Già a partire dalla seconda classe della scuola primaria si osserva un forte svantaggio per le regioni del Sud e delle Isole con un punteggio in matematica inferiore di 7,3 punti percentuale.
Alla fine della scuola secondaria di primo grado, se a livello nazionale circa 3 studenti su 5 raggiungono livelli minimi di competenze in italiano (58,6%), nel Sud e nelle Isole meno di uno studente su due (48,6%) raggiunge tale livello (a fronte del 61,6% del Centro e del 62,2% e 62% nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest). Al Sud e nelle Isole nemmeno la metà degli allievi esce dal primo ciclo d’istruzione con competenze adeguate in matematica: solo 4 su 10; mentre Centro, Nord Ovest e Nord Est mostrano valori superiori alla media nazionale (rispettivamente 58,9%, 61,9% e 63%) . Nella secondaria di secondo grado, in matematica il 54% degli studenti raggiunge almeno il livello base, in italiano il 62%, con un calo di ben otto punti percentuali rispetto al 2019, prima delle chiusure imposte dalla pandemia, in entrambe le discipline.
Più omogenei, invece, i risultati di studentesse e studenti della scuola secondaria di II grado sulle competenze digitali – testate per la prima volta nella rilevazione Invalsi 2025 – dove raggiungono almeno un livello adeguato più di 8 studenti su 10 nell’alfabetizzazione su informazioni e dati, comunicazione e collaborazione, creazioni di contenuti digitali e sicurezza.
«Rimane urgente adottare politiche e strumenti efficaci per contrastare la povertà educativa e ridurre le persistenti disuguaglianze territoriali. A questo proposito, è fondamentale potenziare l’offerta scolastica ed extra-scolastica, estendere il tempo pieno e promuovere l’accesso ad attività educative, ricreative, sportive e culturali di qualità per favorire lo sviluppo di competenze e prevenire la perdita di apprendimenti che rischia di amplificarsi durante la pausa estiva, con la prolungata chiusura delle scuole. Per contrastare le disuguaglianze educative, è, inoltre, necessario intervenire fin dalla scuola primaria, estendendo per esempio il tempo pieno e garantendo a tutti i bambini il servizio della mensa scolastica, con uno specifico Lep (Livello Essenziale delle Prestazioni), in linea con la Garanzia Europea per l’Infanzia», dichiara Giorgia D’Errico, direttrice delle relazioni istituzionali di Save the Children.
In Italia, circa due alunni su cinque della scuola primaria usufruiscono del tempo pieno (39,3%), con le percentuali più basse in Molise (9,5%), Sicilia (13,5%) e Puglia (20,7%) e le più alte in Toscana (55%), Basilicata (55,6%) e Lazio (57,9%).
Nel nostro Paese, quasi 3 bambini su 5 (57,5% degli alunni) hanno accesso alla mensa scolastica nella primaria, con differenze territoriali rilevanti: in due regioni del Mezzogiorno, meno di 2 bambini su 10 usufruiscono del servizio di refezione scolastica (il 12,7% in Sicilia e il 18,5% in Puglia), mentre in Valle d’Aosta (80,2%), Piemonte (82,4%), Lombardia (82,9%), Toscana (84,7%) e La Liguria (86,4%) ne usufruiscono più di 8 bambini su 10 e quasi la totalità nelle Province Autonome di Bolzano (90%) e Trento (95%).
In questi mesi estivi, Save the Children sta realizzando Arcipelago Educativo, un progetto di contrasto al summer learning loss, ideato con Fondazione Agnelli, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze e contrastare la perdita di apprendimento sostenendo la crescita educativa dei bambini e delle bambine anche nel periodo di chiusura estiva delle scuole. L’edizione 2025 di Arcipelago Educativo coinvolge direttamente oltre 540 bambine, bambini e adolescenti tra i 9 ei 14 anni, che frequentano 12 Istituti Comprensivi in 9 città: Aprilia (LT), Brindisi, Milano, Napoli, Palermo, Rosarno (RC), Torino, Venezia-Marghera e Venezia-Mestre, in collaborazione con diversi partner territoriali. Oltre all’intervento diretto la metodologia di contrasto al summer learning loss è stata adottata in autonomia anche da altri 21 istituti scolastici e 34 enti del terzo settore – tra cui 5 Punti Luce di Save the Children (Ancona, Bari, Casal di Principe, Napoli e Scalea) – con il coinvolgimento di oltre 3.300 bambine, bambini e adolescenti in 31 province e 15 regioni italiane.
Credit foto Unsplash
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it