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Economia & Impresa sociale 

Recup, il centralino più efficiente è anche sociale

Sanità. Il centro prenotazioni del Lazio è gestito da Capodarco

di Chiara Sirna

E’ il primo e unico servizio in Italia a gestire un così alto numero di prestazioni e prenotazioni sanitarie. Il Tribunale per i diritti del malato l?ha premiato per la riduzione dei tempi d?attesa, Cittadinanzattiva l?ha indicato come modello da seguire anche in altre regioni per «migliorare l?accesso dei servizi ai cittadini».

Quello che la sanità pubblica e privata non hanno mai messo in campo, l?ha realizzato la cooperativa Capodarco di Roma. Il servizio Recup, che altro non è se non un numero verde unico gratuito, attivo in tutto il Lazio, da chiamare per prenotare qualsiasi visita o esame, ma anche per richiedere informazioni, è nato nel 2000 per rispondere al boom di richieste di servizi legate al Giubileo, grazie a una collaborazione tra Comune di Roma, Regione Lazio, Asl e ospedali della capitale. Oggi è diventato il primo centro unico di prenotazione in Italia per numero di aziende collegate: 20 in tutto, tra cui 12 Asl e 8 ospedali.

Funziona come un normale centralino, dove però a rispondere ci sono anche lavoratori svantaggiati: 800 in tutto gli addetti, di cui 500 con disabilità fisiche più o meno gravi, tutti soci lavoratori a contratto, chi part time, chi full time, pagati dalla Comunità Capodarco, che dalla Regione, in base alle prenotazioni e ai servizi erogati, riceve un rimborso annuale di circa 24 milioni di euro. A permettere la gestione del flusso di prenotazioni e l?incrocio di dati è invece un software, progettato dalla Comunità Capodarco stessa e finanziato inizialmente dall?amministrazione regionale con 2 milioni di euro. Al cittadino basta digitare l?803333 e prenotare l?esame o la visita, senza fare code alla Asl o in ospedale; il cliente poi può controllare personalmente, per 48 prestazioni sanitarie, in quale ospedale o ambulatorio c?è il minor tempo d?attesa. Come? Con un semplice click, collegandosi al sito della Regione Lazio: digitando la prestazione da seguire, compare sotto la voce ?mostra risultati? una schermata con il tempo d?attesa nei diversi distretti sanitari.

I numeri parlano chiaro e il successo del servizio è sotto gli occhi di tutti. Da un monitoraggio effettuato su 13 tipologie di esame tra dicembre 2006 e 2007 è risultato che almeno in un distretto di ciascuna Asl regionale è possibile fare una visita entro 30 giorni e un esame in 60 (tempi stabiliti dalla Regione).

Ma non è tutto: Recup garantisce la prenotazione anche di visite o esami diagnostici urgenti, da effettuare entro due-tre giorni, tramite un accesso prioritario al numero verde aperto per i medici di famiglia. Nel 2007 sono arrivate a quota 26.585 le prenotazioni urgenti effettuate: il che significa che quasi 30mila cittadini hanno evitato di scapicollarsi tra un ospedale e l?altro per trovare qualcuno che accogliesse rapidamente la domanda. Altri 3 milioni e 700mila, invece, nello stesso anno, hanno utilizzato il servizio gestito dalla cooperativa Capodarco, con un incremento di 300mila telefonate sul 2006, mentre le prenotazioni effettuate sono arrivate a 2 milioni e 600mila, ben 150mila in più. La media di tempo persa alla cornetta in attesa di una risposta da parte di un centralinista Recup? Dai 5 ai 7 minuti.

I NUMERI

  • Vorrei prenotare. Sono stati 3,7 milioni i cittadini laziali che nel 2007 hanno utilizzato Recup, il servizio prenotazione di visite ed esami sanitari della Regione. Il servizio, gestito dalla cooperativa Capodarco, occupa 800 addetti, di cui 500 disabili. Nato nel 2000, Recup è finanziato dalla Regione con 24 milioni di euro l?anno e mette a disposizione del cittadino 12 Asl e 8 ospedali.tel. 803333 – www.recup.it

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