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Rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche (GU n. 63 del 16/3/2006)
di Redazione
A tutti i Ministeri
– Uffici di Gabinetto
– Uffici per le relazioni con il pubblico
Alle Aziende ed amministrazioni autonome dello Stato
A tutti gli Enti pubblici non economici
Al Consiglio di Stato Segretariato Generale
Alla Corte dei Conti – Segretariato Generale
AllAvvocatura generale dello Stato Segretariato Generale
Agli organismi di valutazione di cui al d.lgs. 286/1999
Agli uffici centrali del bilancio
Alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
Al Formez
AllA.R.A.N.
e, per conoscenza
A tutte le Regioni
A tutte le Province
A tutti i Comuni
Alla Presidenza della Repubblica Segretariato Generale
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato Generale
AllA.N.C.I.
AllU.P.I.
AllU.N.C.E.M.
Alla Conferenza dei Rettori delle università italiane
IL MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA
VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dellattività di governo e ordinamento
della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante Ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, a norma dellarticolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 luglio 2002, recante
Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed in particolare
lart. 21 che definisce le funzioni attribuite al Dipartimento della Funzione Pubblica;
VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, che ha introdotto i principi di
trasparenza degli atti amministrativi;
VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994, recante Principi
sullerogazione dei servizi pubblici;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, concernente Riordino e potenziamento dei
meccanismi e strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati
delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche a norma dellarticolo 11 della L. 15 marzo
1997, n. 59;
VISTA la legge 7 giugno 2000, n. 150, recante Disciplina delle attività di informazione e di
comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante Norme generali sullordinamento del
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;
VISTA la direttiva del Ministro della Funzione Pubblica 7 febbraio 2002, recante Direttiva sulle
attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2005, recante Delega di
funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro senza
portafoglio on. Mario Baccini;
EMANA LA PRESENTE DIRETTIVA
1. PREMESSA
Nel quadro degli indirizzi di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche, particolare
rilevanza assume ormai da anni ladozione di iniziative e strumenti di trasparenza, relazione,
comunicazione ed informazione volti a costruire un rapporto aperto e proficuo con cittadini ed
utenti. Molte disposizioni, dalla legge 7.8.1990, n. 241, alla legge 7.6.2000, n. 150, si ispirano a
questo concetto ed hanno introdotto istituti giuridici, principi operativi e strutture organizzative a
questo scopo. Tra le iniziative che le amministrazioni, proprio in questa logica, hanno iniziato ad
adottare e che si stanno sempre più diffondendo, quella dellutilizzo di tecniche di rendicontazione
sociale ha particolare rilevanza e specifiche potenzialità.
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La rendicontazione sociale delle amministrazioni pubbliche risponde alle esigenze conoscitive dei
diversi interlocutori, siano essi singoli cittadini, famiglie, imprese, associazioni, altre istituzioni
pubbliche o private, consentendo loro di comprendere e valutare gli effetti dellazione
amministrativa. Essa può essere considerata come una risposta al deficit di comprensibilità dei
sistemi di rendicontazione pubblici in termini di trasparenza dellazione e dei risultati delle
amministrazioni pubbliche, di esplicitazione delle finalità, delle politiche e delle strategie, di
misurazione dei risultati e di comunicazione.
Gli strumenti per effettuare la rendicontazione sociale possono essere molteplici, a seconda degli
ambiti e degli obiettivi. Tra essi, il bilancio sociale pubblico può essere considerato il principale, in
quanto finalizzato a dar conto del complesso delle attività dellamministrazione e a rappresentare in
un quadro unitario il rapporto tra visione politica, obiettivi, risorse e risultati.
Sinora la realizzazione del bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche è stato più lesito di
sperimentazioni realizzate singolarmente dai singoli enti che il risultato di una politica nazionale.
Daltronde si tratta di uno strumento volontario che ciascuna amministrazione può adottare
nellambito della propria autonomia statutaria e organizzativa. Tuttavia, data la sua sempre più
ampia diffusione, occorre fornire riferimenti e principi generali cui le amministrazioni che
intendono adottarlo possano ispirarsi.
A questo scopo, il Dipartimento della Funzione Pubblica già negli scorsi mesi ha realizzato,
nellambito del Programma Cantieri, il manuale Rendere conto ai cittadini. Il bilancio sociale
nelle amministrazioni pubbliche, strumento di indirizzo operativo e pratico che può essere
acquisito dalle amministrazioni interessate secondo le modalità indicate sul sito
www.funzionepubblica.it.
Con la presente direttiva, ed in particolare con le allegate Linee Guida, che ne costituiscono parte
integrante, si intende oggi fornire in maniera più puntuale i principi generali cui uniformare il
bilancio sociale, da parte delle amministrazioni pubbliche che intendano realizzarlo, con particolare
riferimento agli aspetti che seguono.
2. OBIETTIVI DEL BILANCIO SOCIALE
Lo scopo di questa direttiva è di promuovere, diffondere e sviluppare nelle amministrazioni
pubbliche un orientamento teso a rendere accessibile, trasparente e valutabile il loro operato da
parte dei cittadini, mediante ladozione del bilancio sociale. Il bilancio sociale è definibile come il
documento, da realizzare con cadenza periodica, nel quale lamministrazione riferisce, a beneficio
di tutti i suoi interlocutori privati e pubblici, le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi, dando
conto delle risorse a tal fine utilizzate, descrivendo i suoi processi decisionali ed operativi.
Tale strumento può incidere positivamente sul sistema di relazioni in cui lamministrazione è
inserita. In particolare, esso può contribuire a migliorare:
la dimensione contabile, in quanto può integrare e rivitalizzare il sistema di rendicontazione
delluso delle risorse economico-finanziarie già adottato secondo le diverse discipline
normative vigenti;
la dimensione comunicativa, ponendosi, per il suo contenuto, al centro delle relazioni con i
portatori di interesse;
la dimensione della responsabilità politica, poiché si inserisce nel sistema della
rappresentanza, attraverso una maggiore trasparenza e visibilità delle scelte politiche e una
possibilità di valutazione della capacità di governo;
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la dimensione di funzionamento, in quanto responsabilizza le amministrazioni alla
sostenibilità della spesa pubblica, anche con riferimento ai nuovi vincoli posti dal patto di
stabilità europeo e dalle azioni di risanamento del deficit pubblico;
la dimensione strategico-organizzativa, come strumento efficace per riorientare, nellottica
del cittadino, i processi di pianificazione, programmazione e controllo e per ripensare
lassetto organizzativo dellente;
la dimensione professionale, in quanto orienta lorganizzazione del lavoro alla
consapevolezza e al miglioramento dei risultati prodotti per i destinatari, valorizzando e
sviluppando le competenze e le professionalità e fornendo nuove occasioni di motivazione e
di responsabilizzazione degli operatori.
Le sei finalità appena descritte non devono essere considerate alternative: in realtà il dar conto dei
risultati coinvolge naturalmente tutte le dimensioni.
3. PRESUPPOSTI DI ADOZIONE DEL BILANCIO SOCIALE
Ogni amministrazione pubblica, in quanto titolare di una funzione di tutela di interessi e di
soddisfazione di bisogni dei cittadini, ha lonere di rendere conto di quanto operato nei propri
ambiti di competenza. A tal fine, le amministrazioni pubbliche sperimentano strumenti di
rendicontazione diversi e aggiuntivi rispetto al bilancio di esercizio, che rendano più trasparenti e
leggibili da parte del destinatario finale i risultati raggiunti.
In particolare, per il raggiungimento degli obiettivi della presente direttiva le amministrazioni
pubbliche assicurano i seguenti presupposti per ladozione del bilancio sociale:
la chiara formulazione dei valori e delle finalità che presiedono alla propria azione e
lidentificazione dei programmi, piani e progetti in cui si articola;
lattribuzione delle responsabilità politiche e dirigenziali;
lesistenza di un sistema informativo in grado di supportare efficacemente lattività di
rendicontazione;
il coinvolgimento interno degli organi di governo e della struttura amministrativa;
il coinvolgimento della comunità nella valutazione degli esiti e nella individuazione degli
obiettivi di miglioramento;
lallineamento e lintegrazione degli strumenti di programmazione, controllo, valutazione e
rendicontazione adottati dallamministrazione;
la continuità delliniziativa.
4. INDICAZIONI OPERATIVE PER LA REALIZZAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE
I. Significato e contenuti del bilancio sociale
Il bilancio sociale serve a rendere conto ai cittadini in modo trasparente e chiaro di cosa fa
lamministrazione per loro. Rispetto al bilancio tradizionale, che riporta dati economico-finanziari
difficilmente comprensibili dal cittadino, il bilancio sociale deve dunque rendere trasparenti e
comprensibili le priorità e gli obiettivi dellamministrazione, gli interventi realizzati e programmati,
e i risultati raggiunti.
Gli elementi che caratterizzano il bilancio sociale sono:
la volontarietà;
la resa del conto degli impegni, dei risultati e degli effetti sociali prodotti;
lindividuazione e la costruzione di un dialogo con i portatori dinteresse.
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Il bilancio sociale, dopo una presentazione iniziale del documento ed una nota metodologica sul
processo di rendicontazione, contiene informazioni relative ai seguenti ambiti.
Valori di riferimento, visione e programma dellamministrazione: lamministrazione
esplicita la propria identità attraverso i valori, la missione e la visione che orientano la sua
azione, chiarisce gli indirizzi che intende perseguire e le priorità di intervento.
Politiche e servizi resi: lamministrazione rende conto del proprio operato nelle diverse aree
di intervento e dei risultati conseguiti in relazione agli obiettivi dichiarati.
Risorse disponibili e utilizzate: lamministrazione da conto delle risorse utilizzate, delle
azioni poste in essere e dei risultati conseguiti con la loro gestione.
II. Fasi del processo di rendicontazione sociale
Elemento fondamentale del bilancio sociale è il processo che porta alla sua realizzazione. La qualità
del processo di rendicontazione incide direttamente sulla capacità del documento di rispondere alle
esigenze conoscitive dei diversi interlocutori e di costruire con essi un dialogo permanente, dando
piena attuazione al principio della responsabilità sociale.
Il processo di realizzazione del bilancio sociale presuppone la preventiva definizione degli ambiti
oggetto di rendicontazione e si articola in quattro fasi:
La definizione del sistema di rendicontazione, ovvero della sua struttura di base, in cui si
esplicita la visione e il programma dellamministrazione e le diverse aree di
rendicontazione, definendo per ciascuna di esse gli elementi informativi e gli indicatori
necessari.
La rilevazione delle informazioni, ovvero la raccolta delle informazioni e dei dati, che deve
necessariamente essere integrata con il proprio sistema di programmazione e controllo.
La redazione e lapprovazione del documento, ovvero la strutturazione delle informazioni
qualitative e quantitative in un documento dellorgano di governo dellamministrazione.
La comunicazione del bilancio sociale, ovvero la pianificazione e la realizzazione delle
azioni di diffusione e di partecipazione del bilancio sociale allinterno e allesterno
dellamministrazione.
Nello svolgimento di ciascuna delle fasi del processo, è necessario garantire, da un lato, il
coinvolgimento della struttura interna, e dallaltro il raccordo e lintegrazione con i processi
decisionali, gestionali e di comunicazione dellamministrazione, nonché con i sistemi di
programmazione e controllo e con i sistemi informativi.
Roma 17 febbraio 2006
Il Ministro: BACCINI
Nessuno ti regala niente, noi sì
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