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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ribelli all’attacco in Burundi: vittime tra i civili, donne violentate

L'attacco, su larga scala, si è verificato la notte scorsa. Si allontanano le prospettive di pace

di Piergiorgio Greco

Almeno tre civili uccisi, una ventina di feriti, numerose donne violentate e saccheggiati i beni di alcuni piccoli villaggi: è il bilancio di un attacco su larga scala condotto la scorsa notte da ribelli burundesi – uno dei quali sarebbe stato ucciso – di etnia hutu nella zona di Rumumwu, nella provincia settentrionale di Bubanza. Lo rendono noto oggi fonti ufficiali locali, di cui riferisce radio Nairobi. In Burundi dal novembre 2000 è insediato un governo di unità nazionale, in cui confluisce la minoranza tutsi (da sempre di fatto al potere), e la maggioranza hutu, che prevede un forte bilanciamento dei poteri, e la loro rotazione. Ma l?intesa non ha fermato la guerra civile, in corso dal ?93, e che ha causato oltre 200.000 morti, un numero molto superiore di profughi, e squassato dalle fondamenta l?economia e la società del paese. Negli scorsi mesi c?era stato qualche segnale di speranza perchè uno dei due principali gruppi di ribelli hutu che avevano respinto l?accordo, continuando la rivolta armata, aveva accettato negoziati di pace col governo. Che ancora si trascinano a fatica in Tanzania, ma sembrano aver inciso poco o nulla sulla violenza dei combattimenti, le cui principali vittime sono i civili.


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