Non profit

Riconversione made in Lazio: tagli ed eliporti

Il piano della Polverini

di Redazione

Anche il Lazio, una delle Regioni dal rosso profondissimo – insieme a Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo – è chiamato a mettere a punto un piano di rientro “strong”. Obiettivo: ridurre il deficit che nel 2009 è arrivato a un miliardo e 600 milioni di euro.
Un piano dettato da ragioni economiche che però sarà l’occasione per riorganizzare l’offerta ospedaliera: il riordino prevede un taglio di 2.856 posti letto sul totale di quasi 25mila (ne spariranno 791 per acuti, 1.501 per riabilitazione, 573 lungodegenza) e la riconversione di una decina di piccoli ospedali: Amatrice, Ronciglione, Montefiascone, Sezze, Gaeta, Ceccano, Zagarolo, Rocca Priora, parte del Cpo di Ostia e lo Spolverini di Ariccia. Strutture che saranno riconvertite in Rsa o in presidi territoriali di prossimità.
Le prime sono residenze per soggetti non autosufficienti, malati cronici e affetti da patologie degenerative (Sla, Parkinson e Alzheimer). I presidi territoriali saranno invece strutture di raccordo fra il pronto soccorso e gli ospedali: il Piano sanitario regionale 2010-2012 ne prevede 33 che offriranno assistenza medica e infermieristica, attività diagnostiche, specialistica ambulatoriale mentre la degenza è prevista nelle ventiquattro ore con funzioni di day hospital e day surgery.

C’è anche chi apre
Quanto agli altri nosocomi, alcuni perderanno posti letto (ad esempio il Gemelli, l’Irccs San Raffaele Pisana, il Santo Spirito e il Cto Alesini), altri vedranno incrementata la loro capacità di accoglienza (Pertini, Sant’Eugenio, San Camillo, Sant’Andrea e Tor Vergata). Saranno collegati in rete secondo le diverse specialità: perinatale, malattie emorragiche, malattie infettive, oncologia, emergenza, cardiologia e cardiochirurgia, per l’ictus cerebrale, il trauma grave, chirurgia plastica, maxillo-facciale, chirurgia della mano.
Viceversa aprirà un nuovo ospedale a Frosinone (con un dipartimento di emergenza e accettazione di secondo livello), mentre i pronto soccorso di Rieti, Viterbo e Latina diventeranno Dea di secondo livello. Saranno realizzati altri cinque eliporti: a Ostia, Acquapendente, Amatrice, Terracina e Formia: lo prevede il decreto commissariale 68 pubblicato il 28 settembre sul bollettino della Regione.

Il nucleo regionale
Infine sono stati istituiti un Nucleo regionale di controllo sanitario e una Centrale acquisti per scovare gli sprechi, ridurre le spese e guadagnare efficienza. «Non taglierò letti, ma il Lazio è purtroppo leader nell’inappropriatezza organizzativa», ha spiegato la governatrice Renata Polverini presentando il Piano di rientro, «riconversione significa dunque evitare le inappropriatezze delle prestazioni e avviare la rivoluzione sanitaria che avevo promesso in campagna elettorale. Riconvertire non significa solo risparmiare». [M.R.]

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