A 30 anni dalla morte di Pasolini Roma lo ricorda dedicandogli un parco nel cuore del Prenestino, proprio in quella periferia protagonista dei libri e dei film delo scrittore. L’assessore capitolino alla cultura Gianni Borgna, intervenuto alla cerimonia di intitolazione del parco, ha ricordato la figura di Pasolini: ”Fu un grande poeta e testimone del nostro tempo. Gli dedichiamo un parco che da sempre i cittadini chiamano cosi’, parco Pasolini”. Speciale fu il rapporto che lego’ il poeta ad alcune zone della capitale. ”Fu l’unico poeta che si ispiro’ alla periferia di Roma – ha detto Borgna – oggi questi quartieri non possono piu’ essere definiti periferia, ma negli anni ’60 e ’70 erano ai margini della societa’, privati di qualsiasi cosa”. ”Quando Pasolini arrivo’ a Roma – ha aggiunto – lui, da uomo del Nord, capi’ che la realta’ periferica era molto importante, anche se il potere ufficiale la occultava, la nascondeva perche’ se ne vergognava”. ”La periferia di Roma – ha concluso l’assessore – se oggi e’ meno ‘pasoliniana’ rispetto a 30 anni fa e’ perche’ lo scrittore evidenzio’ che esisteva un mondo che doveva essere riscattato. Pasolini amava il Sud, l’Italia umile, la gente povera”. Dopo l’intervento di Borgna sono state scoperte due targhe con inciso il nome di Pasolini: una al centro del parco, l’altra all’ entrata in via Venezia Giulia.
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