P resentato lo scorso 25 luglio dal ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali, Maurizio Sacconi, il Libro verde sul welfare ha appena chiuso il suo ciclo di vita. Meno di trenta pagine per dare un nome a tutti i nodi di una possibile e necessaria riforma del welfare e per provare a delineare «il futuro del modello sociale», come recita il sottotitolo del libro stesso. Il suo scopo, spiegò a Vita il ministro all’indomani della presentazione, era quello «di aprire una discussione per ridisegnare un possibile modello sociale con il contributo di tutti e il maggior consenso possibile». Oggi la consultazione è finita, e il 12 novembre scorso Maurizio Sacconi ne ha riferito al Parlamento.
Vita: Come è andata?
Sacconi: I risultati della consultazione sono stati sorprendenti. Sono giunti 760 contributi, e ogni giorno se ne aggiungono di nuovi, molte organizzazioni stanno ancora consegnandoci le loro proposte. Circa 100 sono arrivate dalle principali associazioni del terzo settore, 110 contributi sono entrati nel merito delle politiche sociali, 109 delle politiche sul lavoro, 62 sulle politiche della salute, altre sulla previdenza.
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