Mondo
salvare un seme bper salvare un popolo
Incontri, performance e cinema per riaffermare che la crisi alimentare bsi sconfigge anche potenziando l'agricoltura tradizionale
di Redazione

« A ltro che velleità da ambientalisti snob: per molte persone la biodiversità agraria è questione di vita o di morte. L’ingerenza di un modello economico dove la crescita è solo consumo e profitto mostra oggi il suo volto fallimentare: la crisi attuale non è una crisi di produzione ma di accesso alla produzione!». Non ha peli sulla lingua Antonio Onorati , presidente Cic – Centro internazionale Crocevia, nell’affermare che la ricchezza culturale legata alla terra e all’agricoltura tradizionale costituisce la risorsa vitale senza della quale i popoli perdono il loro patrimonio identitario.
A pochi giorni dal Festival internazionale audiovisivo della biodiversità – a Roma il 24-25 ottobre al Centro di cultura ecologica – Parco di Aguzzano – Onorati ricorda le ragioni «molto pragmatiche e poco dottrinali» che l’hanno convertito alla causa: «Da 50 anni il Cic promuove progetti di cooperazione internazionale in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina, basati sul protagonismo di comunità indigene: associazioni contadine, cooperative agricole, gruppi locali. Nell’81 eravamo nella provincia mozambicana di Nassa, esclusa dai rifornimenti alimentari a causa della guerra civile: l’unica chance di sopravvivenza era recuperare sementi autoctone e rimettere in produzione la biodiversità. Una strada intrapresa con la cooperativa Lusanhiando, poi divenuta Unione dei contadini mozambicani e, oggi, interlocutrice del governo. Segno che l’agire economico ha sempre implicazioni sociali».
Unico nel suo genere, il Festival si fa portavoce del diritto alla sovranità alimentare, ossia del diritto delle popolazioni rurali a definire la propria politica agraria e a garantire l’accesso di tutti alla terra. La quinta edizione, in collaborazione con Associazione ong italiane, Servizio civile internazionale e TerraNuova, prevede proiezioni di documentari inediti sulla biodiversità, accompagnati da dibattiti e performances di artisti come Ascanio Celestini (24 ottobre) ed Erri De Luca (25 ottobre). Una sezione del festival, infine, sarà dedicata alla realizzazione di un workshop per studenti, ong ed enti locali, in cui saranno analizzati alcuni casi studio della cooperazione internazionale (24 ottobre).
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