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Politica

Salvini ancora contro le ong: bloccati gli aerei che avvistano i migranti 

L’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile, che dipende dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Salvini, prova ad impedire alle ong di usare gli aerei che monitorano il Mediterraneo centrale per segnalare imbarcazioni in difficoltà. «Di fatto un “avvertimento”, in piena campagna elettorale, che non poggia su norme specificamente indicate», dice Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato esperto di diritti umani e diritto d’asilo.

di Anna Spena

L’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile), dipendente dal ministero dei Trasporti di Salvini, con una serie di ordinanze disposto l'”interdizione all’operatività dei velivoli e delle ong sullo scenario del Mare Mediterraneo centrale” a causa del “fenomeno migratorio irregolare via mare proveniente dalle coste dell’Africa del nord”. Gli aeroporti coinvolti sono quelli di Palermo (Punta Raisi e Boccadifalco), Lampedusa, Pantelleria e Trapani. In pratica nessun aereo Ong potrà più decollare dagli aeroporti siciliani. 

«Di fatto un “avvertimento”, in piena campagna elettorale, che non poggia su norme specificamente indicate, tanto che non si richiama neppure il Decreto Piantedosi anti ong (legge m.15 del 2023), che prevede i fermi amministrativi, ma ci si basa soltanto su generiche previsioni del quadro normativo», spiega Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato esperto di diritti umani e diritto d’asilo. «Tanto da rimettere alla totale discrezionalità dell’ENAC, e dunque del ministero delle infrastrutture, il potere di fermo e di successivo sequestro, fino alla confisca, in caso di reiterazione, degli aeromobili impiegati dalle ong, per individuare barconi carichi di naufraghi in acque internazionali e procedere anche con le navi del soccorso civile, dandone immediata comunicazione alle “autorità competenti”, al loro soccorso. Dopo il fallimento totale dei tentativi di bloccare i soccorsi umanitari attraverso i procedimenti penali, si ribadisce il ricorso a misure di carattere amministrativo e dunque di competenza del Tribunale amministrativo della Sicilia, non solo per impedire i soccorsi umanitari a mare, ma anche per impedire il volo ai velivoli delle ong, che sono testimoni scomodi dei respingimenti collettivi delegati alle autorità italiane e maltesi alla sedicente Guardia costiera “libica”».


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«Un attacco vigliacco e cinico di chi usa la criminalizzazione delle ong come strumento di propaganda politica in vista delle delle imminenti lezioni per il rinnovo del parlamento europeo», denuncia Sea-Watch, organizzazione impegnata nel soccorso in mare. «Vogliono impedire ai nostri aerei di testimoniare cosa succede nel Mediterraneo. Noi non ci fermeremo. Le ordinanze pubblicate ieri da ENAC  hanno il chiaro scopo di fermare i nostri aerei da ricognizione, gli unici occhi della società civile nel Mediterraneo».

 LaPresse – Marco Alpozzi


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