Non profit
Sanità, Schwarzy con Obama
Il governatore della California si schiera. Una svolta per la grande riforma proposta dalla Casa Bianca?
di Redazione

Nel difficile cammino verso la riforma della sanità Barack Obama può contare su un alleato che si trova sul lato opposto della barricata, Arnold Schwarzenegger. Il governatore repubblicano della California, che già sull’Ambiente ed altre questioni ha assunto in piena era Bush posizioni lontane dall’ortodossia del partito, ha infatti preso ufficialmente posizione in favore del progetto di riforma del sistema sanitaria. Per Schwarzenegger eè necessario arrivare a un accordo bipartisan sul futuro dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti. «I nostri obiettivi, rallentare la crescita dei costi aumentare la qualita’ dei servizi e migliorare le vite degli individui sono gli stessi che il presidente sta cercando di raggiungere», sostiene Schwarzenegger chiedendo ai suoi compagni di Partito di tornare al tavolo delle trattative.
«Credo nell’importanza vitale della riforma», ha detto citando gli obiettivi condivisi con Obama sulla riforma: tra questi un contenimento dei costi a spirale per la salute per agevolare la ripresa economica. Obiettivi da raggiungere – ha detto – attraverso «una collaborazione di entrambi i partiti». «Come governatore ho fatto seri sforzi per far avanzare la riforma sanitaria in California – si legge in una dichiarazione dell’ex attore di Hollywood – mentre l’amministrazione Obama avviava l’attuale dibattito sulla riforma, ho ospitato un forum bipartisan nel mio Stato perchè sono convinto dell’importanza vitale della questione che dovrebbe essere affrontata con uno spirito di collaborazione bipartisan».
Schwarzenegger è il repubblicano di più alto profilo fuori dal Congresso che si sia schierato finora con la causa di Obama. Con lui si stanno spostando nel campo della Casa Bianca altri non democratici: ieri il ministro della sanità dell’amministrazione Bush Tommy Thompson ed il sindaco di New York, Michael Bloomberg (un ex repubblicano passato nelle file degli indipendenti), hanno dato il loro avallo all’obiettivo della riforma entro l’anno. Bloomberg ha lodato il piano di riforma in discussione al Congresso, sottolineando come stia assumendo «una forma che incorpora idee dei repubblicani e meriti quindi il sostegno dei leader del Gop».
Bloomberg è in corsa per la rielezione al terzo mandato. Thompson si è associato nel dare luce verde alla riforma con Dick Gephardt, l’ex Speaker democratico della Camera. E anche Bill Frist, ex leader della maggioranza repubblicana del Senato e cardiochirurgo prima di passare in politica, ha dato al piano Obama un appoggio qualificato senza schierarsi apertamente a favore dei vari testi della riforma attualmente in discussione a Capitol Hill.
L’approccio bipartisan caldeggiato da Schwarzenegger non è però altrettanto facile a Washington. Il leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, ha ammesso oggi che “gli americani non sono contenti dello status quo”, ma ha aggiunto che le proposte di legge elaborate dai democratici in riunioni a porte chiuse – ora che cinque commissioni parlamentari hanno concluso il loro lavoro – porterà a una legge ai danni degli anziani e del deficit federale. La Commissione Finanze del Senato ha concluso i lavori in comitato ristretto venerdì, ma il presidente Max Baucus ha promesso ai suoi componenti che avranno un “ragionevole” tempo a disposizione per studiare il testo e soprattutto il suo ‘cartellino del prezzo’ prima del voto. A stabilire i costi della riforma è il Congressional Budget Office il cui rapporto, atteso per ieri, arriverà in ritardo.
Intanto i sondaggi dimostrano l’opposizione al piano per la riforma della Sanità pubblica presentato dall’Amministrazione Obama è fortemente calata nelle ultime settimane, ma l’opinione degli americani sul provvedimento rimane divisa: è quanto risulta da un sondaggio dell’Associated Press. Il 40% degli intervistati si è infatti dichiarato favorevole al piano (contro il 34% dello scorso settembre), percentuale identica a quella dei contrari (scesi di nove punti percentuali); per quel che riguarda gli elettori dei singoli partiti, il 68% dei Democratici sostiene la riforma (+11%), mentre tra gli indipendenti i contrari sono ora il 36% (contro il 51% del mese scorso), ma i favorevoli solo il 29%.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.