Cultura

Satira-Islam: giornalisti algerini incarcerati

I direttori di due settimanali messi in carcere per aver pubblicato vignette danesi su Maometto

di Redazione

Sono finiti in carcere i direttori di due settimanali algerini in lingua araba per aver pubblicato alcune delle caricature del profeta Maometto comparse su un giornale danese, e i loro giornali sono stati sospesi. Berkane Bouderbala, direttore di ‘Essafir’ e del supplemento religioso ‘Errissala’, e’ stato portato ieri in una prigione di Algeri, dove – precisa il quotidiano ‘El Watan’- gia’ si trovava da mercoledi Kamel Boussad, direttore del settimanale ‘Panorama’ che pubblica il supplemento religioso ‘Iqra’. Entrambi, secondo fonti vicine alla procura citate da ‘El Watan’, sono stati posti in detenzione preventiva in seguito a due denunce presentate dal ministero della comunicazione dopo la pubblicazione delle vignette, la settimana scorsa. Denunce che si basano su un articolo del codice penale algerino che prevede da tre a cinque anni di prigione ”per chiunque offenda il profeta e gli inviati di Dio o denigri il dogma o i precetti dell’Islam”. La procura avrebbe potuto intervenire autonomamente ma non l’ha fatto finche’ il ministero non ha sporto denuncia per diffamazione. Da notare che e’ la prima volta che tale dicastero agisce in questo modo nei confronti dei giornalisti, in particolare della stampa privata. ”Abbiamo solo fatto il nostro lavoro di giornalisti offrendo ai lettori quegli elementi che hanno oltraggiato il mondo musulmano”, ha dichiarato il redattore capo di ‘Essafir’. L’aver mostrato al pubblico del telegiornale di mezzogiorno le vignette incriminate e’ gia’ costato la poltrona a ben sei tra giornalisti e alti dirigenti della televisione di stato. Una situazione che allarma la Federazione internazionale giornalisti e la spinge a reclamare ”una maggiore saggezza in un contesto cosi’ teso”. ”Il dibattito deve essere portato avanti dalla professione, dai media e non dai governi”, ha dichiarato a ‘El Watan’ il coordinatore per l’Algeria della Fij, Nadir Benseba. ”Le pressioni e le procedure giudiziarie rischiano di trasformarsi in una nuova ondata di repressione contro le voci indipendenti”, ha sottolineato ricordando che alcuni giornalisti sono tuttora in carcere. La Fij chiede percio’ alle autorita’ algerine di ”non strumentalizzare il necessario dibattito pubblico e di liberare i direttori incarcerati per contribuire a placare gli animi”.

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