Mondo

Save The Children: bisogna agire in fretta

«I primi segnali sembrano indicare che la comunità internazionale si è mossa»

di Redazione

Nel Sahel si sta verificando la quarta siccità in neanche 10 anni. Il picco della crisi dovrebbe verificarsi a giugno, ma i prezzi dei generi alimentari sono già aumentati del 50%. ll tempo per intervenire c’è ancora, occorre fare in fretta. L’appello arriva da Save The Children: «Lo scorso anno», spiega il portavoce Filippo Ungaro, «si sprecavano gli allarmi per la grave crisi alimentare che stava per scoppiare nel Corno d’Africa. Quegli allarmi non sono stati ascoltati e il colpevole ritardo con la quale la Comunità internazionale è intervenuta per rispondere all’emergenza ha causato milioni di vittime in più e uno spreco di fondi non indifferente».

Questa volta, però, aggiunge Ungaro, «qualcuno  ha ascoltato gli appelli delle ong. Qualcuno forse si è mosso per tempo, dimostrando di imparare la lezione che ci è stata impartita anche recentemente.  Questa volta invece il World Food Programme sembra essersi mosso per tempo. Ha riunito agenzie dell’Onu, quelle governative e ong per preparare e coordinare gli interventi in Sahel, area dell’Africa sub sahariana, dove oltre 10 milioni di persone sono a rischio fame.  E così, questa volta, ci si sta preparando per evitare il peggio. Bene, almeno per ora. Lo sforzo è sicuramente apprezzabile. Ma non si può perdere un solo secondo e occorre agire con efficacia e velocità.

 

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