Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Scacco alla droga, in cinque mosse

Strategia possibile per politici menefreghisti

di Riccardo C. Gatti

Un mese fa in Italia si è dimesso, senza fornire alcuna spiegazione in merito, il capo del dipartimento nazionale delle politiche antidroga, Nicola Carlesi. Un evento che avrebbe meritato almeno qualche riga sui giornali e qualche parola nei telegiornali. E invece il silenzio è stato quasi assoluto. Se ne deduce che i politici italiani di destra e di sinistra non considerano la lotta alla droga una priorità. Questo malgrado l?incremento dei consumi e l?abbassamento dell?età dei consumatori certificato anche dall?ultima relazione al Parlamento. I business della droga sono indirizzati, ormai, anche alla popolazione generale, non più a nicchie di disperati. Al vecchio mercato si affianca una new economy che adotta strategie di vendita simili a quelle utilizzate dalla grande distribuzione. I prezzi delle sostanze illecite sono sempre più bassi, ma l?interesse della politica continua ad essere nullo (escludendo ovviamente gli inutili schiamazzi fra proibizionisti e antiproibizionisti che emergono in un dibattito altrimenti piatto) . Chi lavora nel settore, però, da troppo tempo mastica amaro. Le organizzazioni pubbliche e private soffrono di questa mancanza di programmazione. I fondi si assottigliano. Il futuro è incerto per tutti. Cinque anni di mancanza di una qualunque strategia coordinata sono un handicap enorme. Esiste un rimedio? In parte: il tempo ormai perso non è più recuperabile ma si potrebbe fare qualcosa per non perderne altro. Vantaggi: molti. Anche quello di ridare connessioni alle forze di polizia che oggi hanno il morale a terra. Svantaggi? Francamente non riesco a vederne. Per chiarezza sintetizzo in in cinque punti la mia proposta.   &nbsp 1) Affidare alla Politica con la P maiuscola l?indirizzo della strategia antidroga, che non deve essere sponsorizzato dalla destra e osteggiato dalla sinistra. La strada vincente è trovare sinergie, non divisioni.   &nbsp 2) Realizzare la IV Conferenza nazionale antidroga trasformandola nel momento istitutivo di una ?conferenza permanente? che sia in grado di continuare la sua azione tecnico-istituzionale.   &nbsp 3) Trasformare il Dipartimento nazionale nel luogo di incontro dei tecnici, delle Regioni e dei governi per concertare linee di azione condivise.   &nbsp 4) Dare maggior certezza agli investimenti in questo settore possibilmente aumentandoli ma, soprattutto, stabilizzandoli visto che, altrimenti, ogni programmazione è impossibile e si rischia di perdere professionalità importanti.   &nbsp 5) Accettare di fermare la discussione della proposta di legge del governo e di riprendere un dialogo bipartisan da continuarsi nella prossima legislatura.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA