Famiglia

Scuola: è partito lo sciopero della parola

E' iniziato ieri lo sciopero della fame di tre membri di Cobas: Ferdinando Alliata, Nicola Giua e Antimo Santoro. Oggi iniziera' in molte scuole lo 'sciopero della parola'

di Redazione

”Chiediamo la restituzione, almeno durante la fase elettorale delle rappresentanze sindacali, che inizia lunedi’ prossimo, del diritto di assemblea per i Cobas e per tutti i lavoratori”, protesta Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei CObas della scuola.

Per Bernocchi, ”il ministro Fioroni, che gattopardescamente sta cambiando le forme per conservare la sostanza delle leggi Moratti, mentre sotto le finestre del Ministero si svolgeva il nostro sit-in, ha rilasciato dichiarazioni assurde e ingannevoli. Fioroni sostiene di aver sollevato il problema presso il ministero della Funzione pubblica, al quale spetterebbero le decisioni. Ha poi aggiunto, sbalorditivamente, che lui non puo’ fare di piu’ altrimenti incorrerebbe in un reato penale e in sanzioni amministrative, ben guardandosi dal dire quale sarebbe il reato”.

I Cobas ribadiscono che ”nella scuola, i lavoratori sono i veri titolari del diritto di assemblea, avendo dieci ore a disposizione per tenerle con chi ritengono opportuno: e fino al 1999 tutti i sindacati erano autorizzati a convocare assemblee. Poi, nel ’99, Berlinguer regalo’ il diritto di assemblea ai sindacati maggiormente rappresentativi, quelli che in base alla legge Bassanini hanno i diritti alle trattative e ai distacchi. Tale imposizione non ha alcun fondamento giuridico: nonostante le pressioni che i confederali fanno su di loro, nessun capo di istituto che in questi anni ci ha dato le assemblee e’ mai stato ne’ perseguito ne’ sanzionato”.
Per tutti questi motivi, annunica Bernocchi, ”la lotta proseguira’ e si estendera’ e da oggi consideriamo il ministro Fioroni responsabile della salute dei nostri colleghi, oltre che dichiarato complice di un gravissimo vulnus alla democrazia nelle scuole”.

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