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Se ami l’azzardo, ti piacerà anche la droga

A evidenziarlo è uno studio condotta dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri. il capo del Dap, Giovanni Serpelloni sottolinea «molto spesso la ludopatia è associato all'uso di sostanze stupefacenti, all'abuso alcolico e alla presenza di patologie psichiatriche»

di Redazione

Oltre 4 italiani su 100 (il4,4%) tra i 15 e i 64 anni – giocatori problematici o patologici – puntano ogni giorno nelle più diverse scommesse (esclusi totocalcio, lotto e superenalotto). E i più accaniti scommettitori sono più a rischio droga. Questi alcuni dati relativi al 2012 dello studio Gps-Dpa, diffusi dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri che ha realizzato il sito Gambling, completamente dedicato al gioco d'azzardo patologico.

L'allarme riguarda soprattutto gli adolescenti: circa 1.250.000 studenti delle scuole superiori di secondo grado hanno giocato almeno una volta negli ultimi 12 mesi. E negli studenti tra i 15 e i 19 anni definiti patologici, negli ultimi 12 mesi (su un grande campione rappresentativo di ben 34.483 persone) è risultato evidente il legame tra gioco d'azzardo e consumo di droghe. Gli adolescenti con comportamenti di gioco patologico hanno un uso contemporaneo di sostanze stupefacenti pari al 41,7% rispetto ai loro coetanei che non giocano, che presentano invece una prevalenza di uso di sostanze molto più bassa, del 17,5%. Mentre per gli adolescenti che giocano saltuariamente (gioco sociale) la prevalenza di droga si attesta al 24,4%. Diversamente per gli adolescenti considerati giocatori problematici la prevalenza del consumo di sostanze è pari al 34,1%.

«Volgiamo sottolineare – ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del Dpa – che molto spesso il gap (gioco patologico d'azzardo) è associato all'uso di sostanze stupefacenti, all'abuso alcolico e alla presenza di patologie psichiatriche». In termini di prevenzione e contrasto del gioco d'azzardo, il Dpa ha annunciato la nascita del Comitato Consultivo Nazionale per il Gioco d'Azzardo. «Il comitato – spiega ancora Serpelloni che ne sarà il coordinatore – sarà uno strumento propositivo e un luogo dove mettere a confronto istituzionalmente tutte le varie componenti sociali che hanno interessi, diritti e responsabilità nell'ambito del gioco d'azzardo».

Il comitato sarà composto da varie realtà, dalle rappresentanze nazionali dei consumatori, dai più rappresentativi gruppi associativi di area specifica, dai rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome ma anche dai concessionari di gioco. Le Associaizoni, gli Enti o le organizzazioni componenti e interessate a fare parte del Comitato Consultivo, potranno inviare la propria manifestazione di interesse a partecipare.

Maggior coinvolgimento e una più determinata azione di contrasto, molti sindaci d'Italia lo chiedono da tempo: «Lo Stato batta un colpo e il Parlamento vari subito una legge nazionale in grado di riqualificare la quantità e la qualità del gioco», è la richiesta avanzata ieri dal presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), don Armando Zappolini. Secondo Anci e Cnca serve un contingentamento delle macchinette, limitazioni degli ingressi e più controlli sul gioco illegale. 

da Avvenire, Bice Benvenuti

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