Volontariato

Serra San Bruno, le mie Alpi

Qui Calabria. Un mondo "in verticale" tra Sila e Aspromonte. Nuccio Iovene ci racconta l'altra Calabria, lontana da Tirreno e Ionio

di Benedetta Verrini

I calabresi sono uomini di mare o di montagna? «Quasi si fa fatica a crederci, ma gran parte dei 409 comuni della regione sono arroccati su colline e montagne, per una tradizione di difesa che risale ai saraceni. Il mare è stata una scoperta recente. Perciò, decisamente, direi che siamo uomini di montagna». Se dovesse portarci in visita attraverso la sua terra, Nuccio Iovene, senatore Ds eletto nel collegio di Vibo Valentia, ci spiazzerebbe perché «in bilico tra Tirreno e Ionio, c?è un ambiente silvano, c?è il mondo verticale della Sila, dell?Aspromonte, del Pollino. è l?altra, magnifica, Calabria».

Vita: Ecco, appunto. Dove si va?
Nuccio Iovene: A Serra San Bruno, la capitale delle Serre.

Vita: Cosa sono le Serre?
Iovene: Le Alpi del Sud, una costola montuosa che unisce Aspromonte e Sila, caratterizzata da un?ampia estensione di boschi secolari, sorgenti d?acqua e rifugio di cinghiali e rapaci. Un patrimonio così ricco che è stato trasformato nel primo parco regionale della Calabria.

Vita: E a Serra San Bruno cosa troviamo?
Iovene: Un piccolo gioiello a 700 metri sul mare, che conserva le strutture di un borgo seicentesco. Poco fuori la Certosa, fondata nell?anno Mille da San Bruno, che con la sua regola di clausura ha segnato la vita del territorio: ancor oggi alcuni monaci vivono nella Certosa, in una vita di preghiera senza contatti con l?esterno. è possibile raggiungere l?abbazia, incastonata tra i sentieri mistici dei boschi, e visitare il museo della Certosa, in un?ala accessibile da un?entrata indipendente.

Vita: Cos?altro fare per vivere questa terra?
Iovene: Camminare, partendo da Serra San Bruno verso l?imponente bosco di Faggio del Re o sul monte Coppari. Per fare trekking c?è il sentiero Frassati, dal nome del fondatore dell?Azione Cattolica, che corre a mille metri d?altezza tra Ionio e Tirreno. Ma tutto il territorio porta a fare un tuffo nel passato: c?è una tradizione secolare di scalpellini, che ha lasciato la sua firma sulla pietra dei portali delle chiese e dei palazzi più belli. A Serra San Bruno, ?terra di clausura e carbonai?, è ancora possibile vedere gli ?scarazzi? fumanti, cumuli di legname con cui artigiani fuori dal tempo producono il carbone.

Vita: Cosa si mangia a Serra San Bruno?
Iovene: Le pietanze a base di funghi, di cui il territorio è ricchissimo. E poi, se ci si sposta nel Vibonese, i ?fileja?, una pasta lunga fatta in casa, condita con un ragù di carne molto carico, con funghi, legumi o, per i palati più robusti, con l??nduja?, un salame morbido e piccante. Perché anche i sapori testimoniano il carattere della Calabria: generosa, ricca, piena di contraddizioni e tutta da scoprire.

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