Non profit
Servizio civile, il Nord sotto controllo
Malgrado la maggioranza dei volontari sia in servizio al Sud, le verifiche dell'Unsc si sono concentrate nel Settentrione
di Redazione
«Le visite ispettive sono state disposte (?) sulla necessità di estendere l’attività di verifica in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, tenendo conto del numero di progetti attivati, del numero di volontari in servizio per ogni regione e del settore di intervento». È questo il passaggio cruciale contenuto nella risposta del sottosegretario Carlo Giovanardi a un’interrogazione presentata dal deputato democratico Paolo Misiani.
Un passaggio che però non ha convinto i responsabili dell’associazione Mosaico di Bergamo, che proprio nell’anno in questione, il 2008, ha visto 29 sedi di progetto (28 in Lombardia) sottoposte ad “attività di verifica” da parte di Unsc, l’Ufficio nazionale del servizio civile. In altri termini, «il 57% delle ispezioni nella regione Lombardia ha riguardato le nostre strutture». «Anche per questo», continua il presidente Claudio Di Blasi, «abbiamo voluto vederci chiaro». Ne è uscito uno studio che i vertici dello stesso Unsc, contattati telefonicamente da Vita, hanno preferito non commentare, ma che certamente offre qualche spunto di riflessione. «Anche se», chiosa Di Blasi, «ritengo che molti degli evidenti scompensi dipendano in larga misura da deficit organizzativi, piuttosto che da una precisa volontà».
Ma vediamoli questi numeri. In totale sono state 542 le ispezioni in oggetto, 405 i progetti verificati, 66 e 2.905 gli enti e i volontari interessati. «Quello che nella risposta di Giovanardi manca è l’universo di riferimento», che secondo l’analisi del Mosaico, che si rifà alla Relazione al parlamento sull’attività 2008, «non può che essere il numero dei volontari avviati con il I e il II bando ordinario 2007». Risulta quindi che il bacino d’utenza potenziale degli 007 dell’Ufficio fosse di 32.032 volontari. «Da qui è stato un gioco abbastanza semplice scorporare “geograficamente” i dati». Risultato? Nel Nord d’Italia ogni ispezione ha mediamente interessato 39,11 giovani, al Centro 43,15 e al Sud 89,37. Un dato che, in altri termini, significa che nel Settentrione, «con il 23,53% dei volontari in servizio, sono state effettuate il 35,61% delle verifiche, al Centro il 26,57% delle verifiche ha interessato un territorio che ospitava il 19,37% dei giovani, mentre al Sud il 57,11% dei volontari è stato verificato con solo il 37,82% dei controlli».
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