Famiglia

Servizio civile, un nuovo bando in arrivo

In questo modo si potranno avviare circa 6.500 volontari. «Molti saranno a disposizione delle associazioni che si occupano di disabilità grave», annuncia il sottosegretario.

di Redazione

Trenta milioni e 300 mila euro. A tanto ammonta l?assegno che il ministro dell?Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha consegnato nelle mani del collega della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. Fondi che andranno a incrementare il capitolo di spesa relativo al servizio civile nazionale. Materia, ormai è ufficiale, consegnata nelle mani del sottosegretario Cristina De Luca. Proprio in queste ore l?entourage dell?esponente diellina sta valutando i criteri di finanziamento a cui si atterrà il bando straordinario in preparazione. Della partita non farà parte Massimo Palombi, che il 30 giugno scorso ha rimesso il mandato di direttore generale dell?Ufficio nazionale nelle mani della nuova maggioranza. Al suo posto si è insediato l?ex vice, Roberto Marino. «Questa non è una nomina definitiva, ma una reggenza pro tempore», ricorda la De Luca.
Ma quanti avvii consentirà il nuovo stanziamento? Stime ufficiali ancora non ne trapelano ma, se nell?ultima tornata una disponibilità di 208 milioni ha permesso il finanziamento di circa 45mila volontari, ci si dovrebbe attestare intorno ai 6.550 avvii. L?intenzione della De Luca sarebbe quella di assegnarli ai progetti approvati, ma non finanziati, col bando ordinario 2006. «Se così sarà, andremo ad esaurimento in base alla graduatoria», conferma il sottosegretario. In questo caso riceveranno la copertura circa un quinto dei posti volontari non finanziati.
Non sarà però questo l?unico criterio. I progetti presentati da associazioni che si occupano di disabilità gravi godranno infatti di una corsia preferenziale, «in questo senso Ferrero si è assunto un impegno nei confronti dell?Unione italiana ciechi e dell?Ente nazionale sordi», precisa la De Luca. Una scelta che ha provocato non pochi mal di pancia. La Cnesc – Conferenza nazionale enti servizio civile per prima ha manifestato la propria contrarietà: «Così si rischia di scatenare una guerra fra poveri».

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