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Sharm: attentati rivendicati da tre gruppi terroristici

Gli esperti considerano la pista delle Brigate Abdullah Azzam la più credibile

di Redazione

Sono tre i presunti gruppi terroristici islamici che finora hanno rivendicato gli attentati di Sharm El-Sheikh. Nonostante siano stati diffusi con gli stessi metodi, cioe’ la pubblicazione di un messaggio su un forum in Internet, gli esperti ritengono che il piu’ attendibile di questi sia il primo, quello firmato dalle Brigate Abdullah Azzam. La sigla, che si e’ anche definita cellula di Al-Qaeda per Siria ed Egitto, sosteneva di avere compiuto l’attacco per vendicarsi nei confronti del governo egiziano.

Inoltre nel testo – con riferimento alla presenza dei turisti occidentali – si chiariva che l’attentato era stato ideato per colpire anche i paesi che avevano sostenuto la guerra in Iraq e Afghanistan. I concetti relativi alla vendetta contro le autorita’ del Cairo per la repressione nei confronti degli abitanti del Sinai e dell’attacco contro i cittadini dei paesi che partecipano alla missione in Iraq sono stati ripetuti anche nelle rivendicazioni successive.

Nella nottata del 23 luglio una nuova sigla, ‘I mujahidin dell’Egitto’ ha diffuso in rete un primo comunicato nel quale si rivendicava la strage, smentendo al tempo stesso la veridicita’ del messaggio firmato dalle Brigate Azzam. ”Non credete al comunicato nel quale l’organizzazione di Al-Qaeda rivendica l’attentato di Sharm – si legge nella nota – sono stati i Mujahidin d’Egitto a colpire cosi’ come hanno fatto lo stesso prima a Taba e poi nei pressi di Al-Azhar’.

Oltre a rivendicare anche gli attentati precedenti, questa sigla ha sostenuto che ad eseguire la strage di Sharm siano stati cinque terroristi di cui pubblica anche i presunti nomi: ”Sono avvenute cinque esplosioni – recita il comunicato dei mujahidin d’Egitto – tre con autobombe e due con ordigni esplosivi per colpire gli alberghi degli ebrei e le feste dei turisti. I cinque martiri che hanno eseguito l’attentato sono: Faysal Khalil, Hasan Abu Rawa, Muhammad Abdel Majid, Nadir Muhammad Abdel Ghani, Muhammad Hamudi l’egiziano, figlio del capo generale dei Mujahidin d’Egitto Hamudi l’egiziano”.

Poche ore dopo, la stessa sigla ha diffuso un secondo comunicato nel quale ha ribadito la falsita’ della rivendicazione delle Brigate Abdullah Azzam e ha affermato la volonta’ di continuare questo genere di azioni ”fino a quando gli israeliani non smetteranno di recarsi nel paese”. La terza ed ultima sigla ad aver rivendicato gli attentati di Sharm El-Sheikh e’ quella delle Brigate dei Martiri del Sinai. Nel suo messaggio, apparso nei forum in Internet non islamici in lingua araba, il gruppo ha affermato di aver voluto colpire i turisti stranieri provenienti da paesi impegnati in Iraq.

Il fatto che Sharm ”sia un luogo di incontri permanente per Mubarak l’ha resa un obiettivo per l’attacco” si legge nel messaggio, in cui si specifica anche che ”sono stati scelti i luoghi di ritrovo degli olandesi e degli italiani e dei britannici, paesi che occupano la terra dell’Iraq”.Ma gli obiettivi sarebbero stati scelti ”anche fra i luoghi dove si trovano i sionisti e quelli dove sono molti membri del regime che proteggono i sionisti e i crociati”. Pur smentendo qualsiasi legame con Al-Qaeda, i ‘Martiri del Sinai’ sostengono di aver ricevuto finanziamenti da alcuni esponenti sauditi e di voler difendere le popolazioni del Sinai, che sarebbero state sfruttate e represse dalle autorita’ del Cairo.

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