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Si alza il sipario su “Intesa Sanpaolo per il Sociale”: 300 milioni l’anno per l’inclusione

Inaugurata nello storico palazzo Negroboni di Brescia la sede della nuova unità dedicata al sociale della maggiore banca italiana. A guidarla sarà Paolo Bonassi. Sotto la sua direzione lavoreranno mille persone

di Redazione

È Brescia il riferimento dell’ampio programma per la riduzione delle disuguaglianze promosso da Carlo Messina, ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. Qui, infatti, nello storico Palazzo Negroboni di piazza del Duomo, è stata inaugurata la sede di “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, la struttura dedicata in via esclusiva al contrasto delle povertà e alla promozione dell’inclusione sociale attraverso percorsi di collaborazione e di creazione di reti virtuose del privato, privato sociale e pubblico. 

1,5 miliardi entro il 2027 e mille persone dedicate

Intesa Sanpaolo intende promuovere un reale contributo sociale alla comunità con risorse per 1,5 miliardi di euro entro il 2027 (300 milioni l’anno) e oltre mille persone che lavorano ogni giorno in banca a questi obiettivi. Ispiratore di questo impegno nonché dell’identità sociale della Banca, è stato Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, che ha chiuso l’inaugurazione con un applauditissimo intervento sul ruolo etico e sociale della maggiore banca italiana. Ricordando come l’impegno nel sociale del Gruppo risalga a cinque secoli di filantropia e liberalità, ma è dal 2018 che esso è entrato nel Piano di impresa come obiettivo strategico della Banca, incluso quello in corso fino al 2025.

«Brescia sarà il cuore e la mente del grande programma diffuso in tutto il Paese voluto da Carlo Messina», ha commentato – dialogando col direttore di VITA Stefano Arduini – Paolo Bonassi, executive director strategic initiatives and social impact Intesa Sanpaolo, a cui fa riferimento la nuova struttura. «Guardiamo al futuro con grande senso di responsabilità: per una banca che ha ottimi risultati come i nostri, aiutare chi ha bisogno è un imperativo morale ed è un interesse concreto, una comunità forte e coesa è alla base della crescita del Paese. Con il lavoro di mille persone, risorse per 1,5 miliardi di euro entro il 2027 e continuità di azione negli anni, Intesa Sanpaolo è un’istituzione che non ha eguali per il suo contributo verso le comunità».

Un momento dell’intervista del direttore di VITA Stefano Arduini a Paolo Bonassi, executive director strategic initiatives and social impact Intesa Sanpaolo



I tre ambiti di sviluppo

Sono tre gli ambiti di sviluppo sui quali sono focalizzate le persone che lavorano in “Intesa Sanpaolo per il Sociale”.

  • Il primo è l’analisi dei bisogni sociali, l’indirizzo e il coordinamento delle molteplici iniziative del Gruppo, la creazione di reti con gli attori del Sociale per lo studio di azioni di sistema e di sussidiarietà ad alto impatto sociale.
  • Segue la realizzazione di azioni concrete per rispondere ai bisogni primari e programmi di ampio respiro indirizzati all’inclusione e coesione sociale delle persone e delle famiglie in situazione di fragilità.
  • Il terzo ambito è relativo al contrasto alla povertà educativa attraverso programmi di formazione e di occupabilità rivolte soprattutto a giovani e persone in condizione di svantaggio.

Il modello operativo

Il modello operativo degli interventi è la co-progettazione e il lavoro congiunto per realizzare ecosistemi di solidarietà caratterizzati da programmazione pluriennale, capacità di risposta al bisogno, pluralità di soggetti coinvolti e capillarità sui territori.

I programmi

Carlo Messina ha voluto realizzare quello che è diventato il principale progetto di coesione in Italia, ponendo Intesa Sanpaolo come istituzione al servizio del Paese per la promozione di una società più equa. Naturalmente non si parte da zero. Solo per citare il periodo 2022-2023: sono stati realizzati oltre 36,8 milioni di interventi di contrasto alla povertà dei 50 milioni obiettivo del piano di impresa.

Nel 2023 il supporto di Intesa Sanpaolo per far fronte ai bisogni sociali ha visto l’espansione del programma “Cibo e riparo per le persone in difficoltà“, con aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all’estero in relazione all’emergenza umanitaria in Ucraina: oltre 36,8 milioni di interventi effettuati tra il 2022 e il 2023, circa 30 milioni di pasti, circa 3,3 milioni di posti letto, oltre 3,2 milioni di medicinali e oltre 446mila capi di abbigliamento.

Inoltre sono stati realizzati progetti di occupabilità come il programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3mila giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nel 2023 si sono registrate richieste di iscrizione da parte di oltre 6.300 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 2mila studenti sono stati intervistati e circa 920 formati o tuttora in formazione.

Foto in apertura/Ufficio stampa Intesa Sanpaolo: il taglio del nastro della nuova sede di Intesa per il Sociale. Da sinistra: Valeria Negrini (portavoce del Forum del Terzo settore Lombardia), Paolo Bonassi (executive director strategic initiatives and social impact Intesa Sanpaolo), Lucia Castelletti (sindaco di Brescia), Giovanni Bazoli (presidente emerito di Intesa Sanpaolo, monsignor Gaetano Fontana (vicario generale diocesi di Brescia) e Stefano Arduini (direttore di VITA)


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