Non profit

Silenzio stampa sulla banda larga

di Redazione

Chi mette i soldi? Il 18 giugno Napolitano ha firmato il cosiddetto “ddl Competitività” collegato alla Finanziaria, la legge che contiene anche la riforma del diritto civile e che era stata approvata dal Parlamento il 26 maggio. Come mai tanto tempo per una firma? Lo spiega un comunicato del Quirinale avvertendo che la legge è stata firmata «tenendo conto dei chiarimenti forniti dal ministro dell’Economia sulle modalità di copertura del finanziamento del programma “banda larga”». In parole povere: l’articolo primo della legge che riguarda uno stanziamento di ben 800 milioni per la banda larga non era coperto adeguatamente ed il Tesoro ha inviato al Quirinale una spiega (sarà allegata alla legge?) che ne giustifica la copertura.
Capra e cavoli. Si è così trovato l’escamotage di promulgare una legge di fatto diversa da come è stata approvata dal Parlamento per salvare capra (governo) e cavoli (il diritto-dovere di Napolitano di firmare solo testi costituzionalmente corretti). Una vero esautoramento del Parlamento. E la stampa? Nemmeno una riga.

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