Non profit

Slim, il miliardariobconquistato da yunus

È l'uomo più ricco del pianeta. Con il leader della Grameen bBank ha costituito una fondazione che nel primo anno bdistribuirà 80mila prestiti a progetti produttivi

di Redazione

C osa hanno in comune l’uomo più ricco del mondo, il magnate messicano Carlos Slim Helú, tycoon delle telecomunicazioni che ha sempre fatto del profit la sua ragione di vita, e il cosiddetto “banchiere dei poveri”, ovvero Mohammad Yunus, icona del non profit mondiale, Nobel per la pace nel 2006? Niente, si dirà, commettendo però un errore madornale. Da lunedì 29 settembre, infatti, Carlos e Mohammed o, se si preferisce, Slim e Yunus sono soci paritari nella neonata Fondazione Grameen-Carso, un binomio che riunisce il know how dei due frutti migliori nati dalle menti vulcaniche di questi personaggi così diversi, ovvero la Grameen Bank e il Gruppo Carso. La prima, fondata da Yunus nel 1976, da allora persegue l’obiettivo di concedere crediti di piccolo importo – cioè microcrediti – ai più poveri. Prima lo ha fatto nel suo Paese, il Bangladesh, poi in quasi tutto il Sud del mondo, essendosi trasformata in un modello da seguire per molte ong e, persino, per banche esclusivamente profit.
Il Gruppo Carso, invece, nasce nel 1966, quando Slim fonda la compagnia immobiliare Carso, da cui trae origine “el Grupo”, oggi tra i più importanti imperi finanziari del mondo dal momento che a lui fanno capo un numero indefinito di attività e imprese industriali, commerciali e telefoniche. Dalla Telmex ad América Telecom, che detiene la maggioranza delle azioni di controllo di América Móvil, fornitore leader per i servizi wireless in America con attività in Brasile, Argentina, Colombia, Ecuador, El Salvador, Stati Uniti, Guatemala, Nicaragua e, naturalmente, Messico, dove opera attraverso il marchio Telcel.
Slim e Yunus si sono conosciuti lo scorso anno durante un convegno. Prima uno scambio a quattr’occhi sui benefici derivanti dalla possibilità, per la popolazione più povera tradizionalmente esclusa dal credito bancario, di accedere a finanziamenti per intraprendere un’attività produttiva. Poi una fitta corrispondenza durata un anno e che è sfociata in una conferenza stampa in cui i due hanno annunciato la nascita della Fondazione Grameen-Carso.
Nei lussuosi uffici di Slim di Città del Messico, in una sala strapiena di opere d’arte tra cui facevano bella mostra di sé un bel numero di Renoir, Monet e Van Gogh, Yunus ha sottolineato come l’obiettivo della nuova alleanza «non sia solo prestare soldi, ma far uscire molte persone dalla povertà». Il magnate messicano, dal canto suo, ha spiegato che la fondazione «non ha scopi di lucro», specificando i dettagli operativi. «Il capitale iniziale sarà di cinque milioni di dollari e saremo in grado di garantire altri 40 milioni di dollari di crediti preferenziali ai messicani più poveri», ha detto Slim e «l’intenzione è di iniziare il primo anno con 80mila microcrediti in appoggio ad altrettanti progetti produttivi».
Si tratta di un «evento simbolico», ha sottolineato Yunus, perché «contiene in sé il messaggio che il signor Slim, conosciuto a livello planetario come l’uomo più ricco del mondo, dà importanza al tema della situazione dei poveri». Il fondatore della Grameen Bank, che solo in Bangladesh garantisce microcrediti ad oltre sette milioni di persone, ha spiegato che nelle prossime settimane i suoi uomini voleranno in Messico per formare gli impiegati della nuova fondazione. Nei primi mesi il focus sarà esclusivamente concentrato sui piccoli prestiti alle donne di basso reddito perché, ha spiegato Yunus a Vita , «l’esperienza internazionale ci dice che sono proprio loro, le donne, il moltiplicatore migliore per aiutare le famiglie ad uscire dalla povertà tramite lo strumento, semplice ma rivoluzionario, del microcredito».

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