Mondo
Somalia: l’Acnur corre in soccorso agli sfollati
28 tonnellate di beni di prima necessità saranno distribuiti a oltre20mila sfollati somali
di Redazione
Nella giornata di ieri l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha cominciato a trasportare, su camion, 28 tonnellate di beni di prima necessità portati in Somalia con due voli per essere distribuiti a più di 20mila sfollati interni. Gli aiuti sono giunti questa settimana a Baidoa, 230 chilometri a nord-ovest di Mogadiscio, dai depositi di emergenza dell’UNHCR a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. I camion stanno attualmente trasportando i beni ad Afgooye – 30 chilometri a ovest di
Mogadiscio – dove si trovano almeno 18mila sfollati fuggiti dai recenti combattimenti nella capitale.
Gli aiuti comprendono 9mila coperte, 1.800 teli di plastica, 3.600 taniche e 1.800 set di utensili da cucina e saranno distribuiti alle famiglie sfollate, prevalentemente ad Afgooye e Marka. Migliaia di sfollati somali hanno trascorso più di due settimane senza ricevere cibo, acqua e senza alloggi adeguati. Le famiglie senza parenti o legami clanici nell’area continuano a vivere all’aperto o sotto gli alberi. La necessità di materiali per costruire ripari è ora ancora più urgente a causa dell’avvicinarsi della stagione delle piogge, che generalmente inizia in questo mese.
L’UNHCR dispone di scorte per 5mila famiglie a Mogadiscio e di quantità minori nella cittadina di Marka. Tuttavia, per l’Agenzia è ancora difficile distribuire questi aiuti alle migliaia di famiglie che sono fuggite dalla capitale nelle province adiacenti di Middle e Lower Shabelle. L’insicurezza in alcune parti di Mogadiscio continua ad ostacolare l’accesso umanitario alla capitale somala e alle regioni circostanti, rendendo la situazione dei civili ancora più disperata.
Si stima che dall’inizio di febbraio circa 128mila persone sono fuggite da Mogadiscio. Circa 90mila di loro hanno cercato rifugio nelle vicine province di Shabelle centrale e meridionale (Shabelle Dhexe e Shabelle Hoose), mentre circa 18mila persone si sono insediate nel distretto di Afgooye. Dal momento
che l’area sta diventando sempre più affollata, i nuovi arrivati sono ora costretti a spostarsi ancora più a nord, in particolare verso Baidoa e Balcad.
Si stima che a Baidoa si siano recentemente trasferite circa 4mila persone. Si ritiene che molti dei nuovi arrivati a Baidoa provengano dalla regione di Bay e in precedenza stessero vivendo come sfollati a Mogadisicio. Queste cifre, elaborate dall’UNHCR sulla base di informazioni fornite da una
rete di monitoraggio di organizzazioni non governative locali in Somalia, potrebbero crescere ulteriormente dal momento che prosegue la fuga da Mogadiscio, dove nonostante sporadici colpi di arma da fuoco una tregua ha retto per circa dieci giorni. Gli scontri tra le forze del Governo federale di transizione, sostenute dall’Etiopia, e i ribelli sono ripresi mercoledì.
Inoltre, vi sono notizie di piccoli gruppi di persone che si starebbero recando a Doble, una piccola cittadina somala nei pressi del confine con il Kenya. Il 10 aprile, 11 minibus hanno trasportato più di 200 persone da Mogadiscio alla cittadina. Le organizzazioni non governative che hanno accesso a Doble hanno riferito che un flusso irregolare di persone si sposta quotidianamente da Mogadiscio alla cittadina che ospita attualmente tra le 2mila e le 3mila persone appena sfollate. Le condizioni di salute
costituiscono una preoccupazione, dopo che la scorsa settimana è cominciata un’epidemia di dissenteria che sembra destinata a peggiorare. Questa settimana sette nuovi casi sono stati ammessi a un campo di isolamento allestito dalla comunità. Tre di questi casi, che coinvolgono bambini di età
inferiore ai cinque anni, sarebbero gravi. Per ragioni di sicurezza, le Nazioni Unite non hanno accesso a Doble e non sono pertanto in grado di verificare queste notizie
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