Famiglia
Somalia: l’appello di ITALIA AIUTA
"In attesa di un cortese riscontro": un appello perchè cessi il silenzio sulla Somalia
di Redazione
?Vogliamo far crollare il muro di silenzio che circonda la Somalia. Vogliamo parlare e fare parlare della tragedia umana che si sta consumando nell?indifferenza dei media e della politica di un Paese come l?Italia che per i suoi legami storici dovrebbe, per primo e più di altri, occuparsene?. Così ITALIA AIUTA, il primo coordinamento italiano per le emergenze umanitarie, lancia la campagna ?Somalia: in attesa di un cortese riscontro?.
ITALIA AIUTA, composto da sei Organizzazioni Non Governative (CESVI, CISP, COOPI, COSV, INTERSOS E MOVIMONDO) e dal settimanale VITA NON PROFIT MAGAZINE, è da tempo attivo in Somalia, impiegando una decina di operatori italiani e alcune centinaia di operatori somali.
«Sono circa 250.000 gli sfollati che hanno dovuto abbandonare Mogadiscio. Nell?area di Afgoye, ai 175.000 di due settimane fa, si sono aggiunte in questi giorni altre 80.000 persone, in gran parte si sono sistemate sotto gli alberi senza assistenza e aiuto» attestano gli operatori di ITALIA AIUTA. ?E? la peggiore crisi umanitaria dell?Africa al momento attuale, più di quella del Darfur?, ha dichiarato Ahmedou Ould Abdallah, l?inviato speciale delle Nazioni Unite per la Somalia. Gli fa eco il rappresentante dell?Italia per la Somalia, il consigliere Stefano Dejak: ?Se non facciamo subito qualcosa, a Natale non ci rimarrà che seppellire i morti?.
Grazie alla collaborazione con la Cooperazione Italiana del Ministero Affari Esteri, che ha inviato in Somalia due aerei cargo con beni di prima necessità, gli operatori umanitari di ITALIA AIUTA stanno intervenendo nell?area di Afgoye, a 20 chilometri da Mogadiscio: stanno distribuendo 6.000 teli di plastica per coprire i ripari temporanei dei profughi, 3.000 taniche per l?acqua potabile, 120 basi per latrine e 6 tende per centri ambulatoriali. In collaborazione con le Organizzazioni delle Nazioni Unite OCHA, UNHCR e UNICEF, si sta programmando una presenza continuativa nelle principali aree di sfollamento e un piano di distribuzione di cibo (nelle regioni del Benadir e Medio e Basso Scebeli) per una maggiore tutela e protezione dei profughi. Continua infatti una diffusa instabilità che favorisce le molteplici bande di approfittatori.
La situazione di instabilità dura da 17 anni, ma si è aggravata all?inizio del 2007 con la presenza militare etiopica nella capitale e in alcune regioni adiacenti. Presenza mal sopportata da alcuni e apertamente osteggiata da altri, con conseguenti continui combattimenti che colpiscono indiscriminatamente la popolazione civile, obbligata quindi alla fuga.
ITALIA AIUTA ribadisce: ?Occorre dare risposta ai gravi bisogni delle popolazioni sfollate, in particolare dei bambini. Occorre che la comunità internazionale faccia pressione per far cessare le azioni belliche a Mogadiscio. Occorre un impegno dei media perché la grave crisi umanitaria somala sia portata all?attenzione dell?opinione pubblica e della politica in Italia: la comunità internazionale se lo aspetta, la Somalia lo chiede, l?Italia ha il dovere di occuparsene. Rimaniamo in attesa di un cortese riscontro».
ITALIA AIUTA ? Comitato Emergenze ONLUS, costituito in occasione delle crisi in Darfur e Libano, è un coordinamento formato dalle Organizzazioni Non Governative Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Intersos e Movimondo, e dal settimanale VITA.
Per informazioni:
ITALIA AIUTA ? Comitato Emergenze ONLUS
Referente: Lisa Ghezzi, tel. 02.552298.378, e-mail info@italiaiuta.it, www.italiaiuta.org
Per donazioni:
ITALIA AIUTA – Comitato Emergenze ONLUS (Via Marco D'Agrate, 43 20139 Milano)
Bancoposta c/c n. 61106415 – Causale: SOS Somalia
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