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Somalia: Msf, bisogna aumentare presenza cooperazione

la presenza della cooperazione Diminuisce e non si puo' parlare di pace se non viene seguito un processo parallelo di assistenza umanitaria e di monitoraggio del rispetto dei diritti umani.

di Redazione

La comunita’ internazionale sembra aver dimenticato l’emergenza somala, nel Paese la presenza della cooperazione diminuisce e non si puo’ parlare di pace se non viene seguito un processo parallelo di assistenza umanitaria e di monitoraggio del rispetto dei diritti umani. E’ questo, in sintesi l’appello di Medecins sans frontieres, che in un conferenza stampa oggi a Roma, a dieci anni dall’avvio dell’operazione Restore Hope, ha presentato un rapporto sulla situazione nel tormentato paese africano. ”La situazione umanitaria in Somalia – ha spiegato Ayham Bayzid, capomissione di Msf nel Paese – non e’ migliorata, la presenza della cooperazione diminuisce e non e’ sufficiente a coprire le necessita’ del Paese e a superare difficolta’ e problemi quotidiani”.”La tenacia della speranza del popolo somalo non e’ piu’ sufficiente – e’ l’appello di Bayzid – Sbaglia chi crede che sia solo una questione di fondi. Quel che occorre e’ aumentare la presenza della cooperazione, garantire l’accesso degli operatori umanitari in tutto il Paese e rafforzare l’embargo sulle armi”. Secondo il rapporto presentato da Msf, infatti, nel 1992 in Somalia c’erano oltre 200 organizzazioni non governative. Oggi ne restano solo 61 e solo pochissime tra queste lavorano nelle aree piu’ difficili.

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